Guglielmo Spotorno
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Diario di bordo

Novità, suggerimenti, aneddoti.

Con le tasche fatte a lumaca.

14/12/2017

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Qualcuno mi ha scritto di aver visto con nostalgia il 'diecimila', il 'deca', il 'rosa'... quel diecimila che, quando lo 'tiravi fuori' con prudenza, qualcuno si fermava a guardarti con ammirazione. ​
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Oggi, se ti presenti con un biglietto da 500€ il negoziante ti guarda con sospetto. Lo stropiccia e lo guarda contro luce. I più giovani che mi leggono diranno: "Ecco, ci siamo, il professore del rimpianto! Dei 'ai miei tempi' ". 
Io sono un nostalgico, non un naziskin di Como. Uno di quei 4 gatti che sono andati dal parrucchiere a rasarsi i capelli per una cena offerta dal PD (?). Ho sentito Giletti perdere un'ora ad interrogare la platea sui 4 pelati e su una bandiera nazista fotografata con teleobiettivo in una caserma dei carabinieri. 
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La Cristina mi dice: "E' cosa vecchia!". Quindi bisogna essere 'fessi' in tempo reale. Siamo al ridicolo. Anche perché dopo la Pinotti, ieri è stata la volta della Mogherini. Una contro i fascisti e l'altra contro gli ebrei. E' necessario mettersi d'accordo, se no Giletti non va d'accordo con Mentana. Siamo al ridicolo. Siamo tornati ai tempi de 'Il federale' con  Ugo Tognazzi.
Altro che nostalgici. Io e qualcun altro ci incazziamo sul serio di come sono trattati i nostri soldi. Non abbiamo più le 'lenzuola' da diecimila. Ci offrono sconti che neppure chiediamo. E ci tirano dietro poltrone e sofà. 
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Gli artigiani della qualità
​Non siamo persone, ma scontrini da battere. 
Se poi torniamo a casa, ci troviamo di fronte ad un 'pistolino' che ci chiede la paghetta. Una volta si chiamava mancia e non aveva scadenze. Mio padre prendeva un biglietto, lo nascondeva nel pugno e mi diceva: "Vediamo se indovini". ​
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Oggi la paghetta è un atto dovuto, che ti fa sentire un povero diavolo. Anche un po' avaro, come diceva il vecchio Italo De Pietri: "Cun i saccocc fat'a lumasa". 
Il De Pietri ha fatto i soldi in tempo di guerra. Andava in giro in bicicletta da un parrucchiere all'altro. Entrava nel negozio e ripeteva: "La disturbo per brillantina fatta in casa". Era spessa e verde. Incollava i capelli e la testa e si vendeva soprattutto a generali ed alti graduati. Il De Pietri con il socio Bottino pedalavano e pedalavano fino a sera. Andavano per vie sterrate per non dare nell'occhio e se vedevano un aereo si buttavano giù con bici e brillantina nei fossi. Qualche volta siamo stati mitragliati! E questa era la paghetta. 
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    Guglielmo Spotorno

    Chiamato Gugi, è più cellese che milanese. Da bambino, da ragazzo, da grande. Qui ha incontrato Agata, che ha sposato, qui sono nati i primi disegni e da questa e dal suo vento sono nate le sue poesie, che lancia in aria come aquiloni. Anche colori e dipinti nascono da questo mare e da questo sole.

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