Le festività vengono pubblicizzate come occasioni gioiose in cui ci si ritrova e si festeggia con amici e familiari. Ovunque vi sono colori, luci, canzoni, tavole imbandite a rammentarci con prepotenza che questo è "il periodo più bello dell'anno". Ma dopo un lutto le festività non sembrano più tanto meravigliose.
Ecco allora un semplice scritto dell'amica Carla che spero possa allietare chi, ora più che mai, sente la mancanza dei propri cari.
Un libro speciale e unico.
con te che sei poeta e che sai trovare nelle pieghe della quotidianità spunti di riflessione, desidero condividere una piccola parte di questa mia giornata che ricorderò per la vita.
Stamattina, con mia sorella e mia nipote, abbiamo posto le ceneri della mamma nella celletta di papà. È stato un evento indolore, sereno.
Ho preso il contenitore metallico (un parallelepipedo delle dimensioni di un libro), me lo sono appoggiato davanti, abbiamo attraversato il nostro cimitero, ho salito la scaletta che porta alla celetta di nostro papà e ho posato le ceneri della mamma accanto ai resti di papà.
Come mettere una cosa in ordine, come metterla in modo definitivo "al suo posto".
Come se il libro della loro vita fosse arrivato alla fine avendone noi letto per intero la fine, non il suo inizio.
E oggi è stata la fine del loro peregrinare.
Ora, per loro, tutto è definitivo, più nulla di provvisorio.
Tutto sommato una situazione che genera tranquillità.
E fin qui quello che riguarda noi.
Poi, visto che, da molti anni, molto raramente frequento il cimitero, e che tu, almeno nei pensieri, sei presente nella mia vita, siamo andate a cercare la tua cappella di famiglia: una cappella che conosco bene sin da bambina, con quella grande statua e con "uno dei due con la testa storta", ma che non avevo mai associato alla tua famiglia.
... Le foto delle suore: che ricordavo bene, quella di tuo padre e di Ester: che non avevo mai visto e poi ... poi il tuo quadro, la foto con Ali e gli altri pescatori a tió "a rissôa", ansi: a levó i pessci da reï, ... e accanto il tuo nome.
Là qualcuno ti darà il benvenuto, ed è come se tu avessi preparato la tua casa definitiva a immagine e somiglianza della tua casa della Ravezza in cui stai così a tuo agio: quadri, fotografie, nomi che creano atmosfere.
A tuo agio in questa è anche in quella che sarà.
Ti sei preparato il nido, e in un certo senso sembri pregustarti quel momento: tutto programmato, tutto previsto (quasi!) ... da una casa all'altra, e là, la rassicurante vicinanza delle persone che ci sono già.
Sei proprio un personaggio, caro Gugi, uno strano, caro personaggio, e io, che "strana" mi sento anch'io, ... ti voglio bene.
Carla
Musica: "Bianco Natale" Lord Vinheteiro
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