Camila è tornata a Celle, a Villa Giulia. Mi è sembrata diversa, non nei capelli nerissimi, e in quegli occhi che sono punti di dolcezza ma anche di sorpresa. Non ci sono interrogativi, perché Camila, sa già tutte le risposte. Perché ora l'unica risposta che conta è la sua. Lei vive nel suo mondo piccolo e grande, grande e piccolo, con i suoi confini. Non ci sono invece nell'amore per il gatto, le galline, la tartaruga, e le piante del giardino che portano un fiore. E forse anche per Gugi. E mentre scrivo, sento che la televisione dice che "La Siria può essere l'inizio di una spirale di rappresaglie", Camila rotola con la palla e non si 'sogna' neppure delle spirali di Mosca. Allora io sfoglio le poesie più lontane e ritrovo quella che ho scritto anni fa, per lei. Leggi anche: |
Guglielmo SpotornoChiamato Gugi, è più cellese che milanese. Da bambino, da ragazzo, da grande. Qui ha incontrato Agata, che ha sposato, qui sono nati i primi disegni e da questa e dal suo vento sono nate le sue poesie, che lancia in aria come aquiloni. Anche colori e dipinti nascono da questo mare e da questo sole.
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Aprile 2020
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