Guglielmo Spotorno
  • Home
  • Diario di bordo
  • Pittura
    • Opere
    • Le origini
  • Mostre
  • Poesia
    • Videopoesie
  • Incubi
  • Sport
  • Gugi
    • La fretta del vivere
    • Io e il mare >
      • Fogar e Guglielmo: una vita insieme
    • Suore, preti e zie
    • Famiglia
    • Agata
    • Giornalista
    • Imprenditore fuori tema
    • Venditore di lamiere
    • Fine primo tempo
  • La Redazione
  • Info

Diario di bordo

Novità, suggerimenti, aneddoti.

Guglielmo, le ragazze di una volta e i Queen.

3/7/2015

Comments

 
Oggi è sufficiente andare su Rete4 per trovare pubblicità su gengive, sudore, mestruazioni e creme che ti fanno dimagrire durante il sonno. Sembra quasi che gli italiani debbano stare tutto il giorno in bagno o a letto.
Ieri tutti 'puzzavano' del loro lavoro. Anche i preti, che giocavano con noi sotto il sole, negli oratori. In tonaca, sudati, ma tutti amici. 
Immagine
Diverso era per le Ragazze di una volta. Quando avevano 'le loro cose', in città non si vedevano e d'estate stavano sotto l'ombrellone, quasi in castigo. Dietro la sdraio a giocare con il chiodo, in imbarazzo per il loro respiro. La Cristina mi interrompe: "E' meglio che lei si occupi dei greci, se no rischia di raccogliere qualche insulto in più". 

Io non l'ascolto, sono così dentro a presente e futuro, che mi concedo qualche pausa nel passato. 

Arriva Pietro Cerisola. E' venerdì, il giorno del fritto. Ormai porta solo un po' di radicchio e mi dice: "E' già troppo". Io gli chiedo qualche focaccetta. E lui: "Adesso fa caldo, te le porterò quest'inverno". 

Pietro, mio compagno di scuola in IV e V elementare, guidava le corriere. Era al corrente di tutto. Se io ho un ricordo, lui ne ha sempre uno più vecchio. A proposito di quelle ragazze e dei loro problemi, mi dice: "Le tedesche di Villa Adele facevano il bagno anche quando pioveva sopra e sotto". 

Immagine
Pietro Cerisola
Pietro è un mio amico. Si confida solo con me. Mi parla anche troppo di acciughe. Le va a comprare a Varazze in una pescheria di cui non dà l'indirizzo. 
Amico di tutti e di nessuno, sembra che solo le acciughe lo interessino. Non è così. Il suo bosco, là in alto, è la sua ricchezza. Là rimane solo con api e fragole. L'altra sera gli ho chiesto d'improvviso: "Se uno di noi muore, l'altro con chi parla di questi ricordi?". Mi guarda con tristezza, riunisce sul tavolo le mani e mi dice: "Mangia le acciughe che ti vengono fredde". Questo è il vero amico. 
Immagine
Giuseppe Migneco, "Pescivendoli"

Read More
Comments

I segreti del mare.

30/6/2015

Comments

 
Ritorna Chicco Maggioni, collaboratore del "Diario di bordo". 
Istruttore subacqueo, ci accompagna alla scoperta dei segreti del Mare.

Seconda puntata.
Comments

Sasha, il fotografo di onde e sogni.

3/6/2015

Comments

 
Immagine
Una settimana fa arriva improvvisa una telefonata: "Vieni, c'è un mare che fa paura!!!". Chi mi parlava non è uno  che si spaventa. Ho trovato con un colpo di fortuna un volo low-cost e sono  partito. 
Destinazione Rathil Island, la più settentrionale delle isole irlandesi. Caratterizzata da una curiosa forma a "L" ha un lato esposto al canale del Nord e una rada orientata verso l'Irlanda. 

Immagine
Le scogliere di Rathil Island
Immagine
Quando scendo dal piccolo ferry-boat, c'è già il mio amico che aspetta nella  sua vecchia e inseparabile Land Cruiser. 
C'è vento: vere sventate con raffiche che sanno già di sale. Quando arriviamo alla scogliera il mare sembra bianco e fa più paura del vento. 
Man mano che scendiamo il sentiero, protagonista diventa il rumore. Urli intervallati da rochi risucchi. Trovato un posto che sembra meno pericoloso, mi accuccio dietro uno scoglio, ma faccio appena in tempo a premere il pulsante di scatto... e salvare questa unica fotografia. 

Immagine
Un'ora più tardi sono con il mio amico al McCuaigs Bar, unico rifugio sul lato riparato dell'isola. Ancora bagnati, ci portiamo sulle cerate l'acqua e il freddo del mare. Unico rimedio è  una tazza con tanto Irish e poco Coffee.
Immagine
Non sono di molte parole, anche perché il mio amico è incazzato. Non si lamenta né del mare, né del vento... Io lo capisco, non ha scattato neppure una foto. L'unica è quella di me quasi senza testa, che scappo dalle onde.
Immagine
Circa un mese dopo mi  è arrivata la copia di 'Traveller', rivista che parlava di me e di altri "folli" che hanno questa attrazione da voyeur un po' borderline: stare al limite del pericolo senza esserne travolti.

Immagine
Guglielmo non capisce quando gli dico che noi fotografi del mare in tempesta siamo come 'suggeritori in buca'. Con i nostri scatti fermiamo gli attimi in cui le onde danno spettacolo. Lo facciamo con il rispetto di chi sta dietro uno scoglio e non cede al fascino di entrare in quell' "inferno", che sembra a portata di mano.
Immagine
Nel wave watching non si è in guerra con il mare, ma si corre, anche con un po' di paura, per 'stargli vicino'. E' sufficiente una semplice telefonata dell'amico di turno e io parto senza neppure chiedergli, né chiedermi, il perché.
Sasha Benedetti
www.sashawaves.com

P.S. In realtà quest'onda l'ho fotografata a Bonassola, praticamente sotto casa. E quella di me che scappo è stata scattata a Framura (dall'amico Marco Lano). Non sempre è necessario attraversare continenti. Anche il nostro Mar Ligure dà spettacolo, soprattutto tra Bonassola e Framura, dove l'esposizione frontale al Libeccio, fondali ripidi ed un profilo costiero articolato inducono mareggiate veramente spettacolari.

Read More
Comments

Io e il mare.

27/5/2015

Comments

 
Ho pubblicato le foto delle onde e il video della rana pescatrice, non per semplice passione.
Finita la guerra, nessuno andava in spiaggia. C'erano solo due barche di pescatori e neanche loro sapevano nuotare. Io avevo tutta per me una piccola insenatura di scogli e pesci, la Pappaciann'a. 

Lì sono entrato e da lì l'acqua è diventata mia sostanza di vita.
Io e il mare
Immagine
Così ho trovato la Pappaciann'a, dopo la guerra.
Comments

Gugi: "U l'è figgiu du Checchin"

4/5/2015

Comments

 
Quando vivevo a Celle la gente mi presentava sempre con queste parole: "U l'è figgiu du Checchin". E già era sufficiente. 
Ma qualcuno faceva di peggio: "U l'è neu de Ester".

Racconterò poi di come Gugi è diventato figlio di se stesso...
Immagine
Ritratto di Gugi del pittore Ampelio Tettamanti
Immagine
Gugi in un incontro di boxe ai Bagni Ellida
Comments

Fondazione Francesco Spotorno Onlus.

28/4/2015

Comments

 
Da verifiche personali, ho constatato che purtroppo la Fondazione Francesco Spotorno Onlus è sconosciuta a molti cellesi. 

La Fondazione è nata nel 1960 per opera di mio padre, Franco Spotorno. Io ne sono stato cofondatore e ora ne è Presidente mio figlio Dott. Franco Spotorno.

La Fondazione è stata creata a favore di tutti i residenti a Celle. Ha un patrimonio immobiliare di 10 appartamenti e 4 box.

Una delle ragioni di questa mancanza di notorietà forse dipende dal fatto che le molte elargizioni sono andate a favore di enti, i quali non hanno quasi mai dato pubblicità al fatto che i fondi provenissero dalla Francesco Spotorno Onlus. 

La Stampa di Torino e Il Secolo XIX di Genova, nell'ottobre 2010 hanno pubblicato ad intera pagina l'importo totale che la Fondazione ha messo a disposizione della comunità. €250.000, non attualizzati a data odierna

Read More
Comments

San Pietro e Maracanà.

23/4/2015

Comments

 
Immagine
10 Dicembre 2011  Marina degli Aregai (IM).

"Sorprendente... emozionante... sono termini che potremmo usare in quasi tutte le immersioni, dipende dalla nostra capacità di riuscire a vedere le meraviglie intorno a noi...
Qualche immersione è più sorprendente di altre, per esempio quella che mi è capitata un dicembre, un sabato. 
Al solito, Diving Nautilus di Marina degli Aregai, con la consueta calda e simpatica accoglienza di Davide e del  gruppo che accoglie tutto l’anno gli “irriducibili” come me.
Partiamo per il nostro tuffo e mentre scendo mi attardo un poco a sistemare la mia macchina foto. Arrivo sul fondo, il tempo di un paio di foto di “riscaldamento”, alzo lo sguardo, sono solo e...un bellissimo S. Pietro è lì, ad un metro da me, che mi guarda, incuriosito. 
E’ l’inizio di una mezz'oretta insieme, lui sembrava molto tranquillo...io ero eccitatissimo, ma non volevo farglielo capire! 
La mia meraviglia posava, un po’ vezzoso, e ad un certo punto ha pure sbadigliato (foto). 
Io cercavo le inquadrature migliori, lui a volte sembrava un po' timido, a volte si metteva in fronte a me, comunque era fantasticooooo!!!!!!  
Risalendo ero felice..che tuffo...che bello...che emozioni...che sabato!!!"

Chicco Maggioni
www.chiccomaggioni.com


Il Maracanà è un rito collettivo e rumoroso. Il racconto di Chicco è puro silenzio, come l'acqua dei suoi incontri.

La differenza fra il San Pietro e il grande maestro che lo dipinge sta tutta lì: l'artista e uomo capisce la differenza, il San Pietro no, non sa quanto è bello. La natura, per quanto bella, non conosce sé stessa. 

Noi siamo perdenti nella realizzazione, ma vinciamo il confronto con la natura perché capiamo questa differenza. E ognuno va per la sua strada.

Nessun pittore potrà mai rendere la bellezza della natura.
Comments

Tonino, il Genoa e Juan Alberto Schiaffino.

17/4/2015

Comments

 
Immagine
Immagine
Immagine
Lettori partite dal fondo, c'è una  versione musicale che  i genovesi direbbero "belu come u tramuntu d'este''.
Questo articolo è stato pubblicato sul quotidiano 'La notte', nella mia rubrica settimanale 'Fuori campo'. E' un articolo lungo per i giovani lettori, ma ha avuto successo, anche a Milano. 
Parla di Celle, dei genoani e degli uruguagi. 
E io lo pubblico a dispetto delle regole di comunicazione con il computer.

I liguri, la pelota e Juan Alberto

   Sto pulendo i tremagli sotto gli occhi di due Milanesi, cercano coralli e conchiglie da mettere sul comodino. Sento grida e fischi. Dietro la fabbrica di Baglietto spunta un Accelerato. E' pieno di genoani in bandiera e cartelli, affacciati ai finestrini come reclute. <<Van a Zena - dice Agostino che mi sta aiutando - pe festeso u ritorno in serie B>>. (Agostino Perata, 'Gustin' detto "Biancaneve" perché era nero di pelle - NdA)      
   E' strano, io penso, i liguri sono gente di sale negata all'entusiasmo; ma quando si tratta del Grifone il sangue fermenta come vino nelle botti. Non si tratta più di serie A o B, esiste il Genoa e basta.
   L'accelerato rossoblù si dissolve lasciandosi dietro il senso di una felicità quasi infantile di quell'ultimo cartello, gridato al sole: ‘genoani si nasce, sampdoriani si diventa’. Cosa avrebbero detto i vecchi marinai? Quelli della costa, che navigavano mari e oceani pieni di fame e di rabbia.
   Mi allontano con il pensiero. Seguo quella rete che mi passa tra le mani, maglia dopo maglia. 
Ricordi disordinati. Gli ex voto dei marinai nella chiesetta di Noli e mio nonno Domenico: caduto dall'albero del <<Fortuna>>, si è piantato sul ponte e ha gettato un urlo che i gabbiani volarono via. 
   Vedo arrivare Tonino (Tonino Cerisola - NdA). E' come una mela spezzata in due: metà per i suoi stabilimenti balneari, l'altra metà tutta per il Genoa. D'estate affitta le cabine ai milanesi; se invece arrivano i tedeschi, fa finta di non capire e ripete, come sovrappensiero: <<Tutto occupato, tutto occupato>>. Ma d'inverno il suo cuore è tutto genoano; <<è di quelli che vanno a San Benedetto del Tronto a gridare forza Genoa, e magari a prendere qualche legnata>>. Tonino, caro amico, era un dilettante della bici. Diventava ‘professionista’ solo per la Milano-Sanremo: <<Tenevo le ruote dei Binda, dei Girardengo, quasi sempre alzato sui pedali>>. Arrivato a Celle Ligure, qualcuno gridava: <<Mamma Rosetta, ha buttato la pasta!>>. Lui non aspettava altro, voltava verso casa e lo mettevano a letto che era viola, altro che trenette col pesto! La Milano-Sanremo continuava senza di lui, e così tutti gli anni.
   Con gente di questo calibro, di questa forza, al seguito, come si fa a non diventare campioni del mondo? Questa gente se lo merita, non può vivere sempre di ricordi, delle fotografie in mutandoni del Genoa Cricket and Football Club, o di quello che, lontano, hanno fatto i figli della Liguria: i leggendari Gambetta, Scarone, Vernazza, Schiaffino.
   Indimenticabile Juan Alberto, trapiantato sul rio de la Plata dal porto di Camogli, da dove erano partiti i nonni. Juan Alberto, il simbolo di quella misura, di quella sintesi, che sottende tutto il calcio (ligure) uruguagio. Il calcio più intelligente del mondo, fatto di saggezza, valutazione esatta di quello che si può e non si può fare. Uomini alti e duri, coscienti dei propri limiti rispetto ai vicini e nemici brasiliani, neri che possono tutto in palleggio e acrobazia. Veri cavalli matti, che madre natura ha dotato di caviglie e fantasia superiori. E allora cosa fa il ligure Schiaffino? Tiene la palla bassa, la fa viaggiare in dialogo stretto e misurato, a filo d'erba. I neri si smarriscono di fronte alla sua razionalità. Il Pepe, esce dal Maracanà, campione del mondo. È la vittoria dell'intelligenza.
     Dato uno Schiaffino al Genoa, qualcuno in cui quelli della tribuna Nord possano veramente credere e magari picchiarsi: <<U nu se po pigià de cartele pe dei stanchi e di figiuame>>.
   A questo punto, lasciando perdere certi vecchi genovesi, che per mettersi ‘a ridosso’, viaggiano in millecento, mentre le loro navi girano per il mondo. Possibile che nessuno capisce… fare un grande Genoa è il modo per entrare nella storia. Magari vicino a Cristoforo Colombo.

                                             Guglielmo Spotorno
Immagine
Immagine
Scarica l'articolo originale in formato pdf
Immagine
L'amico Tonino
Immagine
Finale Campionato del Mondo 1950. Il gol di Schiaffino al Brasile: l'Uruguay agguanta il pareggio.
Comments

Unità di misura.

16/4/2015

Comments

 
Un fanatico cellese del computer è venuto a trovarmi con un papé de fugassette e con un elenco di musse e belin da condividere con i vecchi di celle e vicine frazioni.
Immagine
Comments

Giovanni Poggi, Ceramica San Giorgio. 

14/4/2015

Comments

 
Ieri mattina sono andato alle ceramiche San Giorgio di Albisola per questa nuova 'avventura' artistica.
Scrivere di Giovanni Poggi dopo solo due incontri è un azzardo, ma anche aspettare può creare confusione in chi scrive e in chi legge. 
Poggi è imponente, con due baffoni, un naso virile e l'occhio che ti 'agguanta'. Quando parla è una 'miniera'... ed è difficile mettere in ordine le emozioni che già premono nella mia penna. 
Sono indeciso. Di lì sono passati artisti come Jorn, Lam, Fabbri, Sassu... Questa emozione rimane mentre incido. Quando entra il colore, il mio blu oltremare, la mano ritrova la sua sicurezza. E Silvana mi è vicina con le parole di una figlia.
Guardate Poggi... e provate a immaginare.
Qui 'entra' l'oltremare.
Poggi si allontana, ma mi tiene sempre d'occhio.
Comments
<<Previous
Forward>>
    Foto

    Guglielmo Spotorno

    Chiamato Gugi, è più cellese che milanese.
    ​Da bambino, da ragazzo, da grande. Qui ha incontrato Agata, che ha sposato, qui sono nati i primi disegni e da questa e dal suo vento sono nate le sue poesie, che lancia in aria come aquiloni. Anche colori e dipinti nascono da questo mare e da questo sole.

      newsletter

    Iscriviti alla newsletter

    Archivi

    October 2021
    April 2020
    March 2020
    February 2020
    January 2020
    December 2019
    November 2019
    October 2019
    September 2019
    August 2019
    July 2019
    June 2019
    May 2019
    April 2019
    March 2019
    February 2019
    January 2019
    December 2018
    November 2018
    October 2018
    September 2018
    August 2018
    July 2018
    June 2018
    May 2018
    April 2018
    March 2018
    February 2018
    January 2018
    December 2017
    November 2017
    October 2017
    September 2017
    August 2017
    July 2017
    June 2017
    May 2017
    April 2017
    March 2017
    February 2017
    January 2017
    December 2016
    November 2016
    October 2016
    September 2016
    August 2016
    July 2016
    June 2016
    May 2016
    April 2016
    March 2016
    February 2016
    January 2016
    December 2015
    November 2015
    October 2015
    September 2015
    August 2015
    July 2015
    June 2015
    May 2015
    April 2015
    March 2015
    February 2015
    January 2015
    December 2014
    November 2014
    October 2014
    September 2014
    August 2014
    July 2014



    ​Tag

    All
    Arte
    Attualità
    Auto
    Calcio
    Celle Ligure
    Collaborazioni
    Critica
    Cucina
    Curiosità
    Economia
    Famiglia
    Filosofia
    Fotografia
    LaPermanente
    Libri
    Liguria
    L'oro Di Celle
    L'oro Di Milano
    Mare
    Montagna
    Mostra
    Mostre
    Novelle
    Pensoscrivoefacciodelmiopeggio
    Pittura
    Poesia
    Politica
    Sport
    Storia

Pittura
Poesia
Gugi
Agata
Diario di bordo
La Redazione
Info
Privacy
Tutti i testi, i dipinti, le poesie, le foto di famiglia contenuti in questo sito sono di proprietà di Guglielmo Spotorno e sono protetti dalla Legge sul Diritto di autore. Sono vietate la riproduzione o condivisione anche parziale senza citarne la fonte o l'utilizzo commerciale non preventivamente autorizzato per iscritto.  Se qualsivoglia contenuto dovesse essere ritenuto illecito, inappropriato, offensivo, volgare o lesivo dei diritti altrui siete invitati a segnalarmelo. 

© 2015, Guglielmo Spotorno - tutti i diritti riservati.
Immagine