Anch'io ora sto usando il computer, ma quando ho ragione se è necessario vado avanti da solo per vie legali, anche contro gli 'Intoccabili'
Vi faccio un sola domanda: come si è arrivati ad un boom, un vero benessere economico, negli anni' 60, senza cellulari? Quelle scatolette nere che strizziamo anche sotto le coperte...Tutto e solo con il gettone, al bar o in cabina. Si doveva entrare in un bar, ordinare per decenza un caffé o un bicchiere d'acqua minerale, e chiedere: "Mi da' ANCHE un gettone?" - sperando in quella risposta - "Si, vada là in fondo, vicino al gabinetto, accenda la luce" - "Grazie, grazie. Lei si che è gentile". Ci mancava solo il baschetto di Paolo Villaggio... e non si aveva l'agenda, e allora capitava di scrivere, in piedi con il lapis su un pezzo di carta, contro il muro. Dietro alle spalle si sentiva il fiato dell'altro, lo sconosciuto che doveva anche lui telefonare. Il barista osservava corrucciato, una fatica della madonna. In alternativa al bar c'era qualche cabina telefonica, con inviti scurrili: "Se chiami questi numeri ti faccio godere, vedrai che bello!". Ora non c'è più quell'aspettativa di piacere. Ormai le cabine sono state rimosse. A casa c'era la concorrenza del nonno logorroico, del figlio che si faceva dettare la traduzione, o anche peggio: c'era, come a casa mia, il duplex con cuginetti svizzeri del piano di sotto. Mirafiori 'sfornava' auto come pizze, il Cinema Italiano era conosciuto in tutto il mondo, il nostro Turismo era un turismo ricco. Cinesi al massimo importavano gli ombrellini da piantare nelle palle (di gelato), e la sinistra italiana era guidata da un sardo di nome Berlinguer. E' sufficiente il nome. Oggi noi, con il cellulari e smartphone, possiamo mandare e ricevere notizie, giudizi, noti e segreti, veri e falsi, chiamare all'adunata migliaia di seguaci ("Followers"?) anche sconosciuti, stando rilassati seduti sull'asse del gabinetto... e fare un movimento non di 'corpo', ma di opinione. Lo so, i nostri nipoti e figli nascono con il cellulare in mano. Se glielo togliamo ci danno dei "nemici di Huawei", la Via della Seta. La seta la si usava anche negli anni '60, quando per "meno ricchi" e "ricchi" era un dovere sociale fare il corredo alle vergini che si sposavano. Quando scrivo questa parola, "VERGINE", mi risuona nell'orecchio la sentenza di un muratore del Sassello, Enrico Rossi: "Caro Dottore, oggi è più facile trovare una coccona, là sull'asfalto davanti a casa sua, che una vergine". Il muratore ha ragione. Di vergine non c'è più niente e nessuno. Il nostro cervello è insidiato da centinaia di notizie che arrivano, come 'uccelli' in quel film di vero terrore di Alfred Hitchcock. P.S.: Anche il movimento del 68, dalla Francia a tutta l'Europa, ha preso vita senza cellulari o smartphone. Cultura e anticultura non le si facevano twittando dal letto o dall'alcova. Ci si presentava in parlamento o in piazza. E qui si rischiava di passare dagli applausi al silenzio agli insulti... Un particolare, mi sono sempre chiesto senza aver risposta: "Come fanno i leader a stare ore su un palco e non andare a fare la pipì?".
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Guglielmo SpotornoChiamato Gugi, è più cellese che milanese. Da bambino, da ragazzo, da grande. Qui ha incontrato Agata, che ha sposato, qui sono nati i primi disegni e da questa e dal suo vento sono nate le sue poesie, che lancia in aria come aquiloni. Anche colori e dipinti nascono da questo mare e da questo sole.
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Aprile 2020
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