e buon pomeriggio
stai bene? No news good news?
Oggi nell’intervallo di mensa, a Scuola Di Comunità, si parlava di testimonianza...
C’è stato lo spazio di tempo sufficiente perché raccontassi una mia esperienza di come la testimonianza si - dipenda da te - ma è di un altro:
- Amo scorrazzare in mountain bike, però il tempo donato alla due ruote è rubato agli altri doveri e quindi mi costringe e mi restringe.
- Proprio per queste restrizioni non mi sono fermato quando sul ciglio della strada del mio rientro a casa ho visto due ragazzi in difficoltà per una probabile foratura. Pedalando ancor più forte mi sono detto: "Sei una merda". Però non ho tempo.
- All’uscita successiva – la settimana dopo - ho forato e avendo, stranamente, dimenticato solo la pompa, ho chiesto aiuto, trovandolo in un signore che si e fermato per prestarmela. Ripensando poi all'episodio e confrontandomi nella circostanza analoga con quel signore, mi sono sentito ancora più una merda.
- Qualche settimana dopo, era domenica, e mia suocera era in ospedale, dovevo scegliere se accompagnare Cristina da sua madre o uscire con l'adorata bicicletta. Quando, poco dopo, il vento mi sferzava il viso, ho pensato: "Sei una merda". Magari però dopo la gita vado a trovare anche io la nonna in ospedale.
- Lungo l’alzaia del Naviglio Grande incontro un tipo che ha forato. Mi sono detto: "non ho tempo, devo andare dalla nonna". E subito ho pensato "sei una merda" perché sai che non è vero. E' vero invece che hai solo voglia di pedalare e goderti la gita.
- Alle grida di richiamo del malcapitato però non ho potuto omettere oltre... e... mi sono fermato. Ho girato la bici e... così... ho incontrato un altro. Un altro che, pian piano, si è rivelato essere: senza soldi, senza documenti, senza telefono, senza bici e in serata rischiava di essere anche senza una famiglia, perché la moglie e la figlia erano stanche di essere alluvionate nel suo alcool. La moglie gli aveva chiesto un incontro definitivo. Ecco perché era quasi ubriaco, di alcol e di paura.
- La mia camera d’aria si rivela non adatta alla sua bici e quindi non mi resta altro che: prendere, andare a circa tre chilometri fino dal ciclista di Bernate Ticino, che è aperto anche la domenica, con la sua bici nell’altra mano, lì, mettere la camera adatta e ritornare da lui.
- Vedendomi arrivare, anche se non ancora totalmente sobrio, mi ha chiesto: "ma perché fai tutto questo per me?".
- Io gli ho risposto - con tremore imbarazzato – "Sai, sono uno, un po’ di Fede".
- "Davvero?"
- "Si davvero, e non credo nel caso".
- Lui sorride e commosso in dialetto dice "allura al ghé da bon!"
- Fra le lacrime mi confessa, la sua condizione di alcolista, che gli sta - nonostante i due tentativi di recupero anche in comunità - avvelenando la vita di famiglia e la socialità.
- Lo ascolto, mentre lo riaccompagno a casa dai fratelli dove alloggia da quando la moglie lo ha allontanato da casa.
- Nelle rare occasioni che ho di parlare io, gli indico il rimedio che Gesù gli può offrire per USCIRE dalla sua situazione. Gesù è uno che può risolvere i problemi di tutti gli uomini.
- A casa, la cognata mi da i soldi della camera d’aria. Ci salutiamo fra gli abbracci. Non ho il suo telefono e non so dove abita, e ora credo di non ricordare nemmeno più il suo nome.
- So che io avuto un incontro e lui anche.
Ciao caro Amico impegnativo
A presto
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