Guglielmo Spotorno
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Diario di bordo

Novità, suggerimenti, aneddoti.

Incontri speciali.

20/3/2017

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I bambini ci stanno bene in una galleria d'arte. I quadri prendono da loro leggerezza, e sembrano ritornare  alla semplicità del colore,  non del soggetto.
​
I bambini hanno sempre bisogno di vedere, non di capire. 
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Gentile Dott. Spotorno,

La giornata è stata ricca di incontri, abbiamo accolto un trentina di  visitatori!

La nostra mattinata milanese è iniziata con un gruppo di 8 persone, studenti in storia dell’arte dell’accademia di Brera.
I ragazzi sono rimasti  colpiti dalla poliedricità del suo carattere e della sua pittura che mostrano una capacità di azione nei campi più diversi. Alla fine della visita, hanno lasciato trapelare le loro emozioni difronte agli "Autoritratti", trovando in questi uno stato di precisione estetica capace di dialogare con i nostri dubbi e inquietudini più profondi.
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Successivamente ci hanno raggiunto Valentina e Francesca, due trentenni molto solari che lavorano nel campo del design e dell’architettura, sono venute a conoscenza della mostra grazie all’articolo uscito su Domus (lo trovi qui). Hanno risentito un forte coinvolgimento nell’osservare le "Trasparenze marine" dove hanno risentito una sensibilità particolare nel riuscire a cogliere l’estero come l’interiorità, ma sono rimaste anche molto a lungo ad osservare il trittico delle "Città Umanizzate": «Questo è proprio il rovescio della medaglia che si tende a nascondere, ma il nostro sguardo ora ci porta a porci degli interrogativi su come riabitare il nostro spazio».
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In tardo mattinata sono passati du signori distinti e colti. Antonio e  Roberto entrambi frequentatori nel Centro Culturale di Milano, hanno discorso riguardo alla rappresentazione sociologica della realtà che traspare dalle città umanizzate: «Queste pennellate scorrono direttamente dentro ai fatti di attualità, anche le città soffrono nel loro profondo, nel cuore stesso che è fatto dai cittadini che si dimenticano di loro stessi».
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Nel pomeriggio la Sua mostra ha accolto alcune sedie e lo schermo per seguire un incontro in differita organizzato dal centro culturale in collaborazione con l'associazione culturale Rischio Educativo. I relatori erano Giorgio Chiosso (Università di Torino) e Alberto Bonfanti (Direttore di Portofranco). Hanno iniziato il loro incontro dal titolo "All'origine del Bisogno educativo oggi" dando a tutti l'avviso che al termine ci sarebbe stata una visita guidata della mostra. Grandissimo successo!
Alla fine dell'incontro ho avuto il piacere di accompagnare sia Camillo Fornasieri con i relatori che alcuni miei amici professori Francesca, Daria, Caterina e  Davide i quali non avevano ancora visto la sua mostra, ma ne avevano tanto sentito parlare me, e sono rimasti sorpresi dalla grande potenza comunicativa dei colori!
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Guglielmo nel suo studio a Celle Ligure
Poi ho accolto sua nipote Vittoria con la mamma: una ragazza davvero speciale e molto affezionata a suo nonno e alla sua pittura! Per me è stato un piacere poterla conoscere e raccontare ad un osservatrice così critica ed attenta la sua pittura! Ha preferito in modo particolare "Vacanza dalla vita" per la vivacità di colore e "Atlantide" per la profondità del blu, nel quale intravede Celle e tutta la profondità e sconfinata cultura del suo caro nonno. 
Vittoria e la madre si sono poi fermate alla visita guidata con piacere (ed è stata occasione di una ulteriore piacevole chiacchierata). Le riporto la dedica lasciata sul libro delle firme: «Caro nonno, oggi ho scoperto una parte di te inedita, grazie anche alla gentilissima Giulia, ho potuto apprezzare la tua pittura dove nulla è lasciato al caso. Grazie per aver condiviso con me i tuoi pensieri più intimi e intensi - Vittoria Spotorno». ​
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Finalmente è arrivata l'ora della visita guidata, erano presenti suo figlio Riccardo con la moglie e i bellissimi tre figli, le loro maestre e alcuni amici; è stata un'occasione davvero preziosa poter raccontare la sua pittura, dipinto dopo dipinto,  ad un pubblico così interessato e speciale. Alla visita si è aggiunta anche la signora Silvana Cablaggioni, compagna di classe di sua moglie, gentilissima e di gran classe, ha espresso parole di stima e congratulazioni: «Ti ho riconosciuto nei tuoi dipinti, un vero "autoritratto", nei silenzi della tua genialità».

Le maestre invece hanno lasciato alcuni commenti molto belli: «Nonno Guglielmo, non ti conosciamo, ma stasera ho incontrato la tua Celle e il tuo mare e il tuo essere!» e ancora «Abbiamo gustato grazie alla guida Giulia l'incontro con un artista che ci ha interrogato molto e di cui abbiamo ammirato molto luci colori e domande!»

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E per finire chiudo con un messaggio lasciato da Gianfranca: «Grazie di cuore! è stata un esperienza nuova aver rivisto la mostra con le insegnanti dei miei figli. Grazie!»

E La ringraziamo anche noi, perché grazie ai suoi quadri e alla sua mostra abbiamo vissuto un'altra giornata intensa e ricca di incontri speciali.
Salutandola con affetto e gratitudine le auguriamo buona serata!

Giulia, Giovanna e Anna ​
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    Guglielmo Spotorno

    Chiamato Gugi, è più cellese che milanese.
    ​Da bambino, da ragazzo, da grande. Qui ha incontrato Agata, che ha sposato, qui sono nati i primi disegni e da questa e dal suo vento sono nate le sue poesie, che lancia in aria come aquiloni. Anche colori e dipinti nascono da questo mare e da questo sole.

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