Guglielmo Spotorno
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Diario di bordo

Novità, suggerimenti, aneddoti.

La benzina nel sangue.

26/11/2017

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Nascita
Mia madre mi ha detto: "Gugi, sei nato di notte... e anche di corsa". 

8 anni 
Mio padre mi aveva portato 4 cuscinetti a sfera e mi sono fabbricato un carrello. Mi buttavo a pancia in giù con la testa in avanti a fare da paraurti. I piedi dietro per frenare e le mani davanti che tenevano le corde per curvare. Era la Formula1 del carruggio. 


10 anni
​
Di pomeriggio gli schettini nella piazza del comune. Nelle mattine di festa salivo in bici fino alla chiesa di Sanda. Sosta alla fontana e poi giù, a tutta velocità. Cadevo una volta su 3 quando entravo nelle rotaie di ghiaia lasciate dalla corriera. 
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Un bambino perfeziona il proprio bolide
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Manutenzione della Topolino
16 anni
​
Sono diventato anche più coraggioso e forse più 'stupido'. Mi tuffavo sempre dalle rocce più alte e più scure di Celle... e a Milano guidavo una vecchia Topolino in un grande campo sterrato, dove non serviva la patente. Il campo era di mio padre, tutto erba e terra, salite e discese... fatte dai trattori. Lì è stato il mio primo circuito, dove ho imparato a usare e distruggere un cambio. Questa Topolino era sempre bianca di polvere e io la nascondevo in un angolo sotto un capannone dove c'erano i carri per portare il fieno.
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Fiat 1100D
18 anni
Patente. Con la 1100D sono venuto a Celle da mia zia alle 6 del mattino, dopo una festa di capodanno. Mia zia mi ha detto: "Ninnu, ti ti è nescu francu. Vani in tu lettu". Al ritorno, alle ore 16.00 circa, sfasciavo l'auto al casello dell'autostrada di Milano. Inseguivo una BMW sotto la neve. La BMW ha frenato, io ho frenato a 100 mt  e dopo mi sono messo di traverso e sono arrivato nel sedere della BMW, piegando la 1100 in due contro la struttura in cemento del casello. La polizia stradale mi ha messo in un capanno, mi ha dato un tè caldo e ha chiamato mio fratello. 
Ho sempre amato la velocità. Facevo gare dappertutto con alterni risultati e incidenti. Mio padre era un pessimo esempio. Mi diceva: "Prudenza, prudenza", poi sulla Milano Serravalle faceva a gara con tutti. Il punto era che mio padre era un pilota campione italiano e con record delle Mille Miglia, io avevo solo il record del carruggio di Celle. ​
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Mia madre Enrica al traguardo con mio padre Franco Spotorno 'Nuvolarino della 500', vince la Mille Miglia con la media record di 76,5 km/h
Poi ho iniziato a fare il collezionista un po' per me, un po' per venderle. Mi piacevano le auto sportive italiane e straniere, vecchie e moderne. Ho avuto una MG 3 marce, bianca con cruscotto in radica; due TR3, una rossa ed una nera 'Dolcevita'; una Daimler 8 cilindri a V, carrozzeria in resina, primo prototipo fatto per il principe Filippo d'Inghilterra; una Dino coupè, una Dino spider, una Porsche a trazione posteriore e una 4x4 e anche una Fiat Uno turbo. Ho guidato per qualche giorno una Jaguar E, ma non l'ho presa perché in curva era una saponetta.
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Marcello Mastroianni e la celebre Triumph TR3 del film "Dolcevita"
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Triumph TR3
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Daimler 250 V8
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Fiat Dino coupé
Incidenti ne ho avuti due. Il primo perché mi sono messo dietro un Porsche sulla Milano-Venezia sotto un temporale 'della Madonna' e ho fatto l'acqua-planing. Sono riuscito a tornare alla mia officina perché un tedesco, sceso dalla roulotte, con una mazza mi ha rialzato tutti e quattro i parafanghi. Un altro flipper l'ho fatto sulla Serravalle per l'imprudenza di prendere i soldi per pagare il biglietto. Sarà ridicolo, ma i più grandi 'numeri' di guida li ho fatti con la Uno Turbo. Devo concludere con mia moglie... era proprio una santa donna a sedersi vicino a me. ​
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Fiat Uno Turbo i.e., la piccola bomba icona degli anni '80
Come se non fosse sufficiente, ho scoperto una nuova professione commerciale. Alla Fiat Spotorno avevo un grande capannone, tutto attrezzato. Quando mi sono dedicato all'usato, oltre a mettere lì le auto in vendita, lucide e ordinate come  fossero prodotti della Carrefour, ho cominciato a comprare auto sportive usate: Giulietta Sprint di Bertone e Pininfarina, la Lancia America, Alfa Bertone e Zagato, tante inglesi e una volta persino una Fiat 850 Spider color fucsia che per venderla ho impiegato diversi mesi. Da allora ho dipinto tutte le auto più scarse di rosso: 'cinc ghei puse ma rus'.
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Una Fiat 850 spider
Marcello Pirovano, giornalista sportivo, mi ha detto:

"
Guglielmo, sei nato con la benzina nel sangue".

Mi aveva già visto ragazzo andare da un box all'altro di F1, spiare e conoscere anche tutti i campioni. Non li ho mai visti guidare perché quando si andava in giro mio padre si voleva sempre mettere al volante, anche se era in compagnia di 
Ascari, Villoresi o Biondetti. ​
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G.P. di Monza. Io a 8 anni in mezzo ad Alberto Ascari e mio padre Franco Spotorno.
Ho avuto anche uno strano periodo motociclistico dove non contento delle cadute con la Gilera da militare, ho comprato una BSA 750 (BSA si traduce in Bisogna Saperci Andare). Una moto 'leggerina' con parecchi cavalli. Per essere 'disinvolto' mi sono spesso congelato andando in giro in giacca, cravatta e sotto solo un golf. Erano gli anni in cui era un dovere dimostrare forza, coraggio e incoscienza. Sembra che alle donne piacesse... poi sono venuti Gino Paoli e Luigi Tenco.
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Un esempio di abbigliamento motociclistico
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Una pubblicità della BSA 750

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    Guglielmo Spotorno

    Chiamato Gugi, è più cellese che milanese.
    ​Da bambino, da ragazzo, da grande. Qui ha incontrato Agata, che ha sposato, qui sono nati i primi disegni e da questa e dal suo vento sono nate le sue poesie, che lancia in aria come aquiloni. Anche colori e dipinti nascono da questo mare e da questo sole.

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