Prima avevo cercato con fantasia tutte le osservazioni che mi liberassero dal 'fastidio' di questo appellativo. Prendo una quindicina di medicine, chiamo il barbiere e mi faccio fare la riga come quando ero bambino, mi vesto tutto di nero per sembrare più magro e non usavo mai il termine nipote, li chiamavo tutti per nome. Anzi, per Guglielmo usavo l'ironia di queste parole: "Tu, Guglielmo, che porti il mio nome, cosa farai da grande?". E lui senza volere quasi si curvava un po'. Un piccolo Ercole che portava sulla schiena un mondo di responsabilità.
Non so più chi sono.