Il racconto, dopo le prime righe, diventa sempre più bello nella sua semplicità. Si alza e va a volare vicino a quell'aereo che diventa quasi un atto di fede. Quasi (?) perché lo scrittore ha l'energia e il coraggio di chiedersi "Chi tiene questo ordine cosmico?". E la domanda rimane là, senza risposta. Come la traccia di quell'aereo che lui insegue con gli occhi "fino a quando il traffico aereo diventa traffico planetario".
Ciao Guglielmo come stai? In casa la Tua Signora?
Riesci a coniugare lei e i tuoi vertiginosi impegni di uomo da Galleria d’Arte?? Sicuramente si !! e magistralmente come sempre.
Anch’io mi sono svegliato e devo ammetterlo anche molto divertito a scriverTi. Grazie per la giusta esortazione a scrivere semplicemente senza aspettarsi altro. Molto preziosa.
Quindi ci salutiamo A presto con stima affetto e gratitudine :-)
Non Ti ringrazierò mai abbastanza per avermi invitato a scrivere sul Tuo diario di Bordo. Mi ritrovo con un interessante nuovo stimolo a comunicare.
Cosi, desidero raccontarTi la breve ma intensa esperienza che ho vissuto durante un piccolo viaggio in auto. È stato nella seconda metà degli anni novanta, ero in viaggio sulla Adriatica con Riccardo addormentato sul sedile posteriore. Bramavo raggiungere Mora, una frazione di Palazzo di Assisi.
Per fare questo eravamo partiti molto presto in the morning da casa. E ora il sole stava salendo dal mare Adriatico, spennellando il cielo di colori. L’atmosfera era rugiadosa, mi sentivo stropicciato per l’alzataccia ma nello stesso tempo lucido; si potrebbe dire sobriamente inebriato. Sono solo le prime ore del mattino che sanno darti queste sensazioni. Facevo esperienza di cosa dice il proverbio “il mattino ha l’oro in bocca”.
Con la fantasia mi spostai sui racconti di miei amici che raccontavano di aeroporti come quelli statunitensi o britannici dove gli aerei sono in colonna in attesa di decollare come le nostre auto si incolonnano ai caselli per i pedaggi autostradali durante i week end estivi.
Proprio cosi, domandò il mio professore mattutino. La tempestiva risposta però la diede lui stesso e fu illuminante, appagante ed esaustiva: "L’INTELLIGENZA DELL’UOMO".
Spostiamoci con la mente e con la fantasia, dal traffico aereo al traffico planetario, cosmico...
Vedete? Cogliete? Anche là c’è La stessa precisione, lo stesso ordine, la stessa possibilità di calcolo e di previsione.
Si, lo vedevo! La similitudine e il panorama mi aiutava, la domanda ora si imponeva: CHI regola tutto questo ORDINE? Questa volta non ci fu la risposta... L’impatto con il Mistero di questa nuova intelligenza – ricordo - mi prese al plesso solare. Ebbi la concreta e nello stesso tempo ineffabile sensazione dell’infinita diversità di Dio e del Suo mistero, ma sorprendentemente coglievo anche l’impressionante similitudine e la vertiginosa prossimità di questa Misteriosa Presenza Amorosa che se ne stava seduta nell’abitacolo della mia auto.
Con le lacrime negli occhi per l’emozione, mi sono girato con il cuore tachicardico con il desiderio di condividere. Riccardo dormiva teneramente. Cuore e pensieri rallentarono. I kilometri da fare erano ancora tanti, quindi mi sistemai alla guida.
Avevo avuto un incontro. Il Mistero di Dio non era più solo un’idea, un pensiero, era diventato un sentimento, un’emozione ben precisa.
Era diventata un’esperienza.
Ciao Guglielmo e grazie della Tua amicizia e della Tua accoglienza a bordo... a presto.
g.