Ma sono anche un uomo d'azione. Lo sono diventato a dodici anni, andando per mare a pescare con la mia lancetta gialla di nome 3G, ancorato al gavitello della boa. Dopo sono diventato un vero uomo di mare. Avevo un peschereccio di 12 metri, cabinato, con i verricelli per fare tutte le pesche: tremagli, palamiti, bollentino e sub. L'avevo chiamato S. Agata, come mia moglie sicula. E lì ho imparato a 'stare all'occhio'. Quando sei per mare non sei mai tranquillo. Il mare calmo ti sembra 'innocente', come se ti invitasse a 'penetrarlo' con la tua prua e la forza dei tuoi motori. Non è così. Il mare solo in cartolina è buono... "Stai all'occhio", ripeteva Ali, il mio maestro di pesca. Quando sei al largo, a volte non vedi più neppure i gabbiani e la costa è vaga e lontana... e lì può scendere la nebbia di bonaccia, o il vento che rinfresca da Maestrale o Grecale... il mare si gonfia e se viri a terra ti sembra di essere fermo... "Stai all'occhio", pensi, "Non ci vuole niente a prendere un pezzo di corda, uno straccio di rete, delle plastica che si arrotola attorno all'elica". Il Mare è sempre rischio e io ne ho fatto di miglia, a motore, a vela, e diverse anche a nuoto. Mi è sempre andata bene, forse perchè ho sempre amato il mare. Lo sentivo mio, fin da bambino: a 5 sono entrato in acqua tra gli scogli della Papaciann'a, senza saper nuotare. E ho cominciato a mangiare patelle e muscoli... le baeche bavose, i lagioni e le sarpe no!... di saraghi con la canna ne pescavo, se andava bene, 10 all'anno.
Sento alla mie spalle Gloria che protesta: "Dottore, andiamo a dormire!". Le dico di aspettare... mi manca un pensiero. Ho trovato l'idea per un quadro nuovo. Tu, Guglielmo, hai già visto molte volte in questi giorni la fotografia del Corona Virus. Cosa ti ricorda? Forse quell'essere misterioso e insidioso. La mia mente corre alla medusa. Non è il realismo esasperato del Caravaggio, ma qualcosa di più misterioso. La medusa è anche ambigua, è carne ed acqua. E' bella, placida, ma velenosa. Nuota né sopra, né sotto il mare. Sembra proteggere i pesciolini, ma li tiene prigionieri. Misteriosa nell'acqua, sciatta e molle quando viene buttata sulla ghiaia in riva al mare. E i bambini spaventati, ma feroci, la torturano con le canne e pietre.