Quarantanove.
Sfoglio i 49 libri della mia vita. Questo ‘diario di bordo’ non è lontano da quello che dipingo. Logico sino alla noia, insonne per eredità. Il ritmo è quello dell’analisi e della sintesi, che si rincorrono lungo sfere ed ellissi. Passato, presente e futuro si confondono in quelle mareggiate in cui mi sono ‘buttato’. Ora sono sulla battigia dei miei anni e mi guardo attorno. Vedo solo un amico: Pietro Cerisola. E’ stato mio compagno di classe nelle elementari. Tutti i venerdì ‘sono costretto’ a cucinargli il fritto di pesce. Lui mi porta melograni, fragole e qualcos’altro del suo orto. E’ stato autista di corriere ed ora è contadino e apicoltore. Dalle api ha imparato la saggezza del fare molto e dire poco.
Quando esce il venerdì sera dalla mia casa e gli chiedo: "Adesso dove vai?”,
Lui risponde:
“Non posso dirtelo, perché non sono ancora arrivato”.
Questo è il vero minimalismo.
Quando esce il venerdì sera dalla mia casa e gli chiedo: "Adesso dove vai?”,
Lui risponde:
“Non posso dirtelo, perché non sono ancora arrivato”.
Questo è il vero minimalismo.