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Le origini

Con la guerra, gli anni passano veloci. Già a 5 anni disegnavo processioni di bombe.

I bambini perdono l'innocenza.

Con la guerra, gli anni passano veloci. Già a 5 anni disegnavo processioni di bombe.
Ero sfollato lassù, a Chiesa di Valmalenco. Così lassù che non ho mai visto un soldato. Questa tranquillità la si pagava con la mancanza di tutto. Alla sera le donne di casa si radunavano e sentivano Radio Londra. 
Io, della guerra, non capivo molto. Me ne accorgevo dalla povertà e da come poteva morire un animale... a cui si vuole bene: il Full e la mucca del macellaio Zerbi. Il Full era il nostro cane di famiglia. Senza pretese, se non per quel nome. Una notte morì e nonna Carlotta ne fece sapone. Padri e figli morivano in guerra e le donne rimaste a casa non pensavano certo alla nostra innocenza. 
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Processioni di bombe, 1944
La mucca di Zerbi, l'ho vista io. Ricordo: salivo dai ciottoli del vicolo e ho visto la porta del macello aperta senza rispetto. Il cielo era di pioggia e forse si cercava la luce. Io vidi quel colpo di mazza cadere sulla testa della mucca... lei incrociò le gambe e cadde con un inchino alla morte.
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Vendetta in punta di penna.

ImmagineZia Ester
Nel ‘46 vengo spedito a  Celle Ligure, da zia Ester. Io volevo bene a questa zia, tutta chiesa e raccomandazioni al cielo. Forse sognava che andassi in paradiso, vicino alle zie suore e a un cugino frate.

Dicevo “Saltiamo il Credo?”. Niente da fare. Le preghiere, con lei, erano in fila indiana. Mattina e sera.

Mi sono vendicato con un pennino a torre… Con l’inchiostro di china disegnavo la protagonista dei miei incubi. Era sempre mia zia. Sulla carta diventava una donna pelosa, con i capelli a treccia, il mento di Totò e la pipa sempre in bocca come le zingare dell’Alpicella. La facevo strana, ingombrante, più brutta possibile, e con un contorno di merletti, fiori e ciondoli.

Incubi.

"Incubo 1", 1950
"Incubo 2", 1950
"Incubo 3", 1950
Vedi anche: "Fumenti, follia, Incubi di Gugi bambino."

La Liguria.

Nonostante fossi andato a Milano a studiare, di inverno quando gli altri andavano in montagna, io me ne venivo a Celle da mia zia Ester, la quale non mi rompeva più le palle con le prediche perché ero ormai scafato dai preti del San Carlo. Allora ho cominciato a disegnare la Liguria.
Cabine, 12 anni
Porto di Savona 1, 13 anni
Porto di Savona 2, 13 anni
Scaricatori del porto di Savona, 15 anni
Pescatori sulla spiaggia di Celle Ligure, 15 anni
Gozzo in p.zza Sisto IV, 15 anni
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Celle Ligure, 17 anni (pubblicato sulla rivista "Liguria")
Dopo i due importanti premi di Roma Palazzo Venezia e Motta Alemagna vinti a 12 anni, mi confermo anche a 13 e 14, sia per il disegno che per la poesia. Si tratta di una sede molto meno prestigiosa, il Collegio San Carlo, ma è indicativo di una continuità creativa.

Nick: "Sig. Spotorno, qui ci starebbe bene un bel tasto azzurro che invita il lettore a proseguire col prossimo argomento".
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