Le suore di famiglia e Suor Maria della Natività.

Nei primi 15 anni della mia vita ci sono suore e preti. I preti hanno fatto del loro peggio. Le tre zie suore no.
Ho otto anni, quando una nefrite mi porta all’ospedale di Sanremo. Mia zia Ene è Madre Superiora. La mattina mi porta uno zabaione con cacao e una volta alla settimana mi lava con il guanto di crine. Però io tengo le mutande.
L’aria del convento non mi avvicina a Gesù, ma a ‘cattivi’ pensieri. La porta di clausura, laggiù, mi fa pensare: “Ma le suore, cosa faranno dietro a quei vetri?”. E non è tutto: Suor Maria della Natività è stata il primo brivido di desiderio. Alta, bella, con il viso incorniciato dal collare bianco… Io vorrei che fosse sempre lei ad affacciarsi alla porta. Due parole, e quel fruscio di gonna che si allontana.
Si può amare Dio in modo ‘violento’ come mia zia… Lo si può portare dentro con pudore come Suor Maria della Natività. Queste due donne mi hanno ‘dettato’ le opere che più mi emozionano. E’ un caso?
Ho otto anni, quando una nefrite mi porta all’ospedale di Sanremo. Mia zia Ene è Madre Superiora. La mattina mi porta uno zabaione con cacao e una volta alla settimana mi lava con il guanto di crine. Però io tengo le mutande.
L’aria del convento non mi avvicina a Gesù, ma a ‘cattivi’ pensieri. La porta di clausura, laggiù, mi fa pensare: “Ma le suore, cosa faranno dietro a quei vetri?”. E non è tutto: Suor Maria della Natività è stata il primo brivido di desiderio. Alta, bella, con il viso incorniciato dal collare bianco… Io vorrei che fosse sempre lei ad affacciarsi alla porta. Due parole, e quel fruscio di gonna che si allontana.
Si può amare Dio in modo ‘violento’ come mia zia… Lo si può portare dentro con pudore come Suor Maria della Natività. Queste due donne mi hanno ‘dettato’ le opere che più mi emozionano. E’ un caso?
Cristina: “Mi parla sempre di questa suora… l’ha perfino dipinta!”

E’ un’opera autobiografica e desidero ‘spiegarla’. Il viso ha una semplice grafia, l’espressione è di chi si curva con premura e ‘amore’. La sola vanità è la ciocca che esce dalla benda di lino. Per le Gianelline quasi un ‘peccato’, che si accentua con la collana in prospettiva. Il corpo ha linee sensuali… più donna che suora.
C’è anche una traccia di racconto: l’omino sulla linea dell’orizzonte sono io, che inizio il cammino della vita.
I preti del San Carlo.
Fino alla quinta ginnasio i preti sono imponenti e importanti. Quando andavo a Triuggio per gli esercizi spirituali, non mi parlavano altro che dell’inferno. In camera mia potevo fumare sigarette al mentolo, ma avevo il ‘dovere di soffrire’, in ginocchio, davanti a un crocefisso di ottone. In confessionale, invece, mi ripetevano: “Non masturbarti, se no diventi cieco!”. Io non ero molto sveglio… non capivo che tutto l’insegnamento religioso era sul V Comandamento.
Lucio Dalla.
Con Lucio Dalla ho avuto un’amicizia di soli 7 giorni, a Merano, hotel Palace. Avvolti in 3 coperte, dopo il bagno turco, abbiamo parlato di tutto: d’arte e di religione. Quando gli ho fatto un accenno a Frate Eligio e al suo ‘intimo’, lui ha detto con il suo stile: “A questi preti tiriamo su le gonne”.
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Papa Francesco. |
Dopo 70 anni è venuto Papa Francesco. Non è più l’Amministratore Delegato della Chiesa SpA, senza oggetto sociale.
Nessun azionista cristiano è tornato dall'aldilà per dire ai fedeli: "Tranquilli, dopo la morte troverete 'il dividendo' della salvezza eterna". Francesco lo sa. Non da mai certezze definitive. Vive la sua missione giorno per giorno. La sua reazione a chi lo offende rivede il buonismo di un certo credo cattolico. Quando sale la scaletta dell’aereo, nel suo borsone nero ritrovo il peso delle mie agende. Si avvicina a me... e allontana il crocefisso di Triuggio. |