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Incubi

Visi immaginari, vestiti barocchi, stralunati e fuori dal tempo. Immobili, con gli occhi alla loro destra, perché di là viene la paura.​​

Fumenti, follia, Incubi di Gugi bambino.

​La  pazzia può iniziare da subito? Da appena nati? Assolutamente sì, almeno per me.
Avevo un certo numero di mesi, o di anni. Mi avevano sistemato sul seggiolone: davanti una pentola di acqua calda, camomilla per i fumenti. La Tullia, cameriera-guardiana-giardiniera, insomma tutto, ebbe lo sciagurato compito di seguirmi. E da tutto fare, non fece niente. Mi sistemò male e non mi legò con il laccio del seggiolone. Io mi spostai in avanti e feci il primo tuffo della mia vita.

Elogio alla follia.

ImmagineZia Ester
​Non potevo crescere normale.

​Mi rasavano sempre a zero. E mia cugina Stefania, quando mi vedeva, anche pochi anni dopo mi diceva: "Fammi vedere l'orecchio morsicato dal topolino!". Avete capito che cugina stronza era  Stefania,  la cuginetta svizzera del 5° piano. E io ho avuto incubi, almeno così credo, perché dall'acqua bollente sono passato a mia Zia Ester, un'altra folle, che almeno ha avuto il merito di farmi passare all'arte attraverso le vie del Signore.

Vi Lascio al video... con qualche ripetizione mia, perché a quei tempi vivevo anche di rosari, un po' sentiti, e solo due recitati nell'angolo più oscuro della  stanza, lontano dal defunto.

Incubo 1, 1950
Incubo 2, 1950
Incubo 3, 1950
Leggi anche: "Federico Fellini e Gugi a 12 anni" 
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