Disoccupati e poeti.‘Diversamente impegnati’ si chiamano i manager che hanno perso il posto.
Girano per casa in vestaglia, controllano la moglie e scrivono un libro. Anch’io, 40 anni fa, ho iniziato uno scritto: ‘La giostra in fiamme’. Una pretesa surreale che neppure Dalì avrebbe siglato. Non avevo la pazienza del narratore o ero un sincero incapace. Nella poesia ci sono altri tempi. L’emozione dura un istante. Passa silenziosa davanti ai tuoi occhi. E tu la devi fermare. La fragilità diventa concreta e la poesia è una ‘ceramica del linguaggio’. Cristina: “Andiamo troppo in alto”. A 11 anni ho iniziato a scrivere appunti su piccoli fogli.
Li dimenticavo sul mio tavolino. Mia mamma li trovava e incollava i migliori nei suoi ‘libri rossi’, che chiamava ‘Zibaldone’. E’ sempre stata un’incurabile romantica. |
Cristina: “Quando si commuove, lei divaga. Non ho ancora capito come erano queste poesie”. Mio padre, orgoglioso, dopo cena le leggeva agli ospiti. Alcuni ascoltavano
in silenzio, altri chiudevano gli occhi e annuivano... E io non capivo cosa pensassero. Cristina: “E’ chiaro, dormivano. C’è altro?”. Nel ’62 avevo 20 anni e ho pubblicato la mia prima raccolta, ‘Via Sant’Antonio’. Un lettore ‘deluso’ ne vende, senza risultato, una copia su eBay. Sono d’accordo, in alcuni scritti ci sono troppi aromi: sembra una ricetta ligure.
|
Ho continuato a scrivere, anche se oggi di poesia si ‘muore di fame’. I salotti dei poeti hanno sempre meno poltrone. Si danno pergamene tra di loro e si è ‘scherzato’ su Vecchioni premio Nobel. Come se Bennato non avesse scritto ‘Sono solo canzonette’.
Cristina: “Ma se è così, perché lei insiste?”.
“Ho avuto in questi anni critiche importanti di poeti ed editori”.
Così ho pensato di diventare editore di me stesso pubblicando la seconda raccolta ‘La linea della notte... e altre’ solo quest’anno, quando ho esposto i miei quadri alla Fondazione Stelline di Milano.
L’idea ha avuto successo: le poesie hanno trasmesso energia ai dipinti e viceversa.
Penna e pennello.
Quando scrivo uso sempre la penna, mai il computer. L’Idea deve avere il suo tempo. Dalla mente al pennino. Tengo le parole sotto controllo... e le poesie si fermano alla misura di una pagina. Nel dipingere mi trovo davanti a una tela, ma l’occhio ha sempre i suoi confini, anche se più grandi. Nella poesia rimango chino, alla ricerca di una sintesi che è il punto di arrivo. Per i dipinti è diverso. Mi chino, arretro, mi metto diritto... e faccio anche il cannocchiale con le dita.
Mia madre, donna d’arte, mi diceva: “Guglielmo, se non risolvi un problema di colore o equilibrio, allontanati, osserva. Solo allora il pennello può diventare leggero e alla fine prendi il toro per le corna”. Questa del toro era una frase di vecchi tempi, con un animale violento che finiva dentro allo steccato della cornice.
Mia madre, donna d’arte, mi diceva: “Guglielmo, se non risolvi un problema di colore o equilibrio, allontanati, osserva. Solo allora il pennello può diventare leggero e alla fine prendi il toro per le corna”. Questa del toro era una frase di vecchi tempi, con un animale violento che finiva dentro allo steccato della cornice.
Cristina: “Ma... in questa confusione di parole e movimenti, qual è la sua emozione?”.
Quando riesco a ‘portare alla luce’ un dipinto o uno scritto, sono felice. Sono i miei ‘figli’. E non sopporto che qualcuno dica: “Ricordano altri ‘padri’”.
E’ un desiderio di identità e di creazione.
E’ un desiderio di identità e di creazione.
Poesie d'Amore.
Le ultime 4 poesie sono anch’esse d’amore. Due dell’Avere e due dell’Essere.
Poesie in video.
Il ricordo è cibo della poesia. Il guardare solo al futuro è inutile tristezza. La poesia vive di attimi, quell'attimo in cui, senza sapere il perché, ti siedi e prendi una penna in mano.
Le poesie vanno lette in silenzio, non amo le narrazioni. Avvalendomi di ottime collaborazioni, ho provato comunque a sperimentare dando loro una nuova forma più adatta ai tempi dei social network.
Per questo ho scelto due eccellenze tra le voci più note della TV, quella degli ottimi Guido Ruberto e Riccardo Mei, Nick Bufano ha selezionato musiche e immagini, e montato questi brevi video nei quali le mie parole sono protagoniste.
Le poesie vanno lette in silenzio, non amo le narrazioni. Avvalendomi di ottime collaborazioni, ho provato comunque a sperimentare dando loro una nuova forma più adatta ai tempi dei social network.
Per questo ho scelto due eccellenze tra le voci più note della TV, quella degli ottimi Guido Ruberto e Riccardo Mei, Nick Bufano ha selezionato musiche e immagini, e montato questi brevi video nei quali le mie parole sono protagoniste.