Guglielmo Spotorno
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Diario di bordo

Novità, suggerimenti, aneddoti.

Si può avere fiducia in Dio?

30/8/2015

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E' tornato Licinio... Dopo averlo 'bacchettato' e dopo non aver pubblicato i suoi noiosi  passi dei vangeli, commentati da prelati ancora più ampollosi, Licinio è ritornato alla grande, come al tempo dei suoi racconti migliori. E l'ha fatto semplicemente inviandomi queste poche righe firmate dalla sua amica Norma. Ma perché i preti non predicano così la domenica?
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Ciao Guglielmo,
oggi grazie alla solita amica Norma abbiamo abbondanza di PAROLA che mi interroga tantissimo: mi lascio piegare dagli imprevisti, fidandomi dell’Amore di Dio? e Tu? …
Ciao saluta tutti!
E a presto!
g. 

Martedì 23 agosto 2016  S. Rosa da Lima.

Un sabato il Signore Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare e uno dei commensali gli disse: «Beato chi prenderà cibo nel regno di Dio!». Gli rispose: «Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. All’ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: “Venite, è pronto”. «Ma tutti, uno dopo l’altro, cominciarono a scusarsi». Il primo gli disse: “Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Mi sono appena sposato e perciò non posso venire”. Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al suo padrone. Allora il padrone di casa, adirato, disse al servo: “Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi”. Il servo disse: “Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c’è ancora posto”. Il padrone allora disse al servo: “Esci per le strade e lungo le siepi e costringili ad entrare, perché la mia casa si riempia. Perché io vi dico: nessuno di quelli che erano stati invitati gusterà la mia cena”».  (Luca 14,18) 
​
Siamo sempre capaci di trovare scuse per defilarci. Purtroppo però rischiamo di perdere appuntamenti decisivi con la nostra gioia. Se ci convinciamo troppo che il nostro programma è quello giusto e nulla deve modificarlo, ci chiudiamo alle novità e alle sorprese dello Spirito ed è un vero peccato perché la fantasia di Dio è molto più originale e creativa della nostra: Lui sa di che cosa abbiamo veramente bisogno. Perciò potrà essere utile oggi lasciarci piegare dagli imprevisti, fidandoci dell’Amore di Dio. 
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Esperienza. 

Era uno di quei mesi in cui le spese in casa si erano moltiplicate e improvvisare un pranzo per circa 20 persone, quanti eravamo quel giorno, era arduo. Mi fidai di Dio, anche perché la nostra riunione aveva lo scopo di aiutare le famiglie dei rifugiati. Ero affaccendata in cucina a inventare qualcosa, quando qualcuno bussò alla porta. Lo riconobbi solo quando mi disse che era stato aiutato da me a risolvere un problema nell'ufficio dove lavoro: per ringraziarmi aveva portato un pacco voluminoso, pieno di generi alimentari.
Commossa ringraziai Dio per la puntualità.

Norma (F.d.C. - Italia)
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Città umanizzate.

13/8/2015

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Una provocazione. Nelle città c'è poco di umano. Una deriva nascosta di povertà e violenza. 
Io ho paura di bussare la porta. I miei dipinti immaginano queste città dall'alto, come foreste... dove non c'è spazio per atterrare.
(cliccare sulle miniature per aprire la photogallery)
"New York", 2014
"Pechino", 2014
"Sorgenia", 2014
"Rio, i Mondiali della povertà", 2014
"Il sogno dell'Expo: regata sul naviglio", 2014
"Berlino Est", 2014
"Caracas", 2015
"Esplosione", 2015
"Esplosione notturna", 2015
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La tecnica della pedata (per i signori di Bruxelles).

10/8/2015

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Si parlano senza capirsi. Si confondono, ma si abbracciano. Salutano lontano qualcuno che non c'è. E se c'è si sta toccando i cog....i. Alcuni hanno troppe cravatte, altri poche camicie. L'importante è trovarsi a Bruxelles... Fondamentale non farsi capire. 
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E poi la foto, tutti schierati. I piccoletti davanti come nelle squadre di calcio.
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Veniamo alla tecnica della 'pedata': scegliere un paio di sandali e sporcarli di tempera nera sotto la suola. E dopo camminare sopra la tela con pressione diversa. Questo è il mio modo per prendere a calci i 'Signori di Bruxelles'.
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"I signori di Bruxelles", 2015 – cm.70x90 (cliccare per ingrandire)
Questo dipinto starebbe molto bene nell'ufficio del Presidente Mattarella, che non si pronuncia mai... e noi facciamo la fine di Gassman nel film 'I mostri'.
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"Incubo2", pennino a china su carta, cm. 30x42 - premiato a Roma nel 1950

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I miei fiori.

2/8/2015

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Tutti hanno avuto la cortesia di non chiedermi del "mestiere", di una reale capacità di attenermi al vero. Me lo chiedo io. Non ho fatto l'Accademia, anche se ho sempre disegnato e dipinto. Mi sono dato la risposta con 3 opere dal soggetto forse più 'di maniera': i fiori.

"Donna alla fonte".
Questo quadro è già apparso altre volte. Mi piace ricordarlo per il contrasto tra lo stato d'animo e il soggetto. L'opera è di proprietà della Signora Cristina Simoncelli.
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Donna alla fonte, 2014, cm. 100x100

"Vaso di fiori".
E' di un mese fa. Potrebbe dipingerlo la più brava allieva del collegio Reale delle Fanciulle. Ha avuto un grande successo sul web (14.850 persone raggiunte; 1.100 'mi piace').
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Vaso di fiori, 2016, cm. 70x60

"Cristantemi".
E' di ieri. sono andato a confrontarmi con l'artista che amo di più, Van Gogh, al quale sono sempre stato lontano per dispetto e per quella pennellata che appartiene solo a lui. Finito il dipinto in un'ora e mezza, mi sono complimentato con me stesso. Non solo per 'l'aria regale', ma perché ho usato come sempre la tempera, rinunciando alla luminosità dell'olio.
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Crisantemi, 2016, cm. 70x50
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    Guglielmo Spotorno

    Chiamato Gugi, è più cellese che milanese.
    ​Da bambino, da ragazzo, da grande. Qui ha incontrato Agata, che ha sposato, qui sono nati i primi disegni e da questa e dal suo vento sono nate le sue poesie, che lancia in aria come aquiloni. Anche colori e dipinti nascono da questo mare e da questo sole.

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