Questa domanda è logica alla fine di una sola giornata: oggi. Questa mattina mi sono svegliato male, come chi va a mangiare un piatto di ravioli freddi di frigor e riscaldati sulla Rowenta al massimo. Un gatto non sarà mai così cretino, ma lui mi capisce, e mentre io piango le lacrime di Giuda sale sul mio tavolo e si accoccola a cerchio davanti ai miei occhi.
Perché non sono nato gatto?
Questa domanda è logica alla fine di una sola giornata: oggi. Questa mattina mi sono svegliato male, come chi va a mangiare un piatto di ravioli freddi di frigor e riscaldati sulla Rowenta al massimo. Un gatto non sarà mai così cretino, ma lui mi capisce, e mentre io piango le lacrime di Giuda sale sul mio tavolo e si accoccola a cerchio davanti ai miei occhi. Quando ero piccolo, mio padre neppure l’ho visto. Ero “sfollato” in montagna e lui lavorava a Milano. C’era la guerra e doveva salvare le auto, le gomme e le batterie dai tedeschi. Quando ho cominciato a conoscerlo, a 10 anni, ho avuto più rispetto che affetto: imperativi categorici e troppe le sue “imprese”. Lo ammiravo, ma ero anche disturbato da coppe e medaglie e da una cicatrice di guerra sulla fronte. E’ chiaro che io preferissi mia madre: bella e fantasiosa… anche se a volte così femminile da non riuscire a capirmi.
Crescendo, il rapporto con il padre non è migliorato, anzi: già a 15 anni mi proponeva sfide nel presente e nel futuro e quel che mi dava più fastidio, l’ho già scritto, era di essere presentato ai “grandi” come “il figlio di Franco Spotorno”. A Celle diventava: “U l’è u figgiu du Checchin”. Giorgio Ferrando, Responsabile Servizi Turistici Culturali e Ricreativi del Comune di Celle Ligure, è un 'pazzo' come me. Ha una passione esasperata per lo sport, quello più puro (naturalmente con molte eccezioni), l'atletica leggera. Lo sport che arriva dal mondo greco e quello che crea vere leggende individuali (e non una squadra). In atletica, come nel nuoto, ognuno è figlio di se stesso. Ci sono le staffette, è vero, ma hanno minore importanza. L'atletica è forse lo sport che ha più anticipato la migrazione. Anche in senso negativo. Perché è sempre stata selettiva. Quello che mi ha stupito nell'incontro di ieri con Ferrando, non è solo l'orario (le 7 del mattino), o la telefonata di questa mattina alle 6:30, ma il fatto che quest'uomo abbia 1000 email al giorno come il Direttore del Corriere Luciano Fontana. Ieri mattina ci siamo offerti un caffè doppio e mi ha detto: "Vede, con il calcio arrivano con il pullman. Io invece sto lavorando con 6 aeroporti. I miei collaboratori devono andare a raccogliere atleti da tutte le parti d'Europa e accompagnarli a Celle in albergo. Martedì c'è la riunione". Non parlo e non scrivo, lo ascolto e intanto penso: "Ma come, a Celle Ligure? Un paese di 5000 abitanti inserito in un programma di meeting internazionali, non da 5 o 10 anni". Quest'uomo che mi sta davanti l'ha organizzato per 30 anni ed è riuscito a far costruire una pista di atletica con materiale di altissimo livello. Non soddisfatto di questi incontri, ne fa altri per i disabili.
Tutti mi danno consigli, o rimproveri sulla mia salute. E io entro in depressione.
Non riesco a curare il mio gatto, figuriamoci me stesso. E poi non conosco i sogni del gatto, conosco i miei: incubi che sembrano dipendere da tramezzini notturni di taleggio. Ho attaccato sul frigor un manifesto politico rosso: "NON MANGIARE!". Ma mi muovo al buio. |
Guglielmo SpotornoChiamato Gugi, è più cellese che milanese. Archivi
October 2021
All
|