Guglielmo Spotorno
  • Home
  • Diario di bordo
  • Pittura
    • Opere
    • Le origini
  • Mostre
  • Poesia
    • Videopoesie
  • Incubi
  • Sport
  • Gugi
    • La fretta del vivere
    • Io e il mare >
      • Fogar e Guglielmo: una vita insieme
    • Suore, preti e zie
    • Famiglia
    • Agata
    • Giornalista
    • Imprenditore fuori tema
    • Venditore di lamiere
    • Fine primo tempo
  • La Redazione
  • Info

Diario di bordo

Novità, suggerimenti, aneddoti.

"Cristi" ribelli e rabbiosi.

29/7/2016

Comments

 
Foto
"Giù dalla croce", 2016
Foto
"Davanti ai grattacieli", 2016
Foto
"Uno e trino", 2016
Foto
"Cristo di Rouen", 2016
Foto
"Tutto intorno a Cristo", 2016
I "Cristi" che dipingo non accettano il giudizio a cui sono sottoposti. Non alzano gli occhi al cielo.

​Si schiodano dalla croce, scendono, vogliono continuare a vivere.

Sono ribelli, rabbiosi.

Anche il tratto, il segno, è inciso nel muro, nel legno del colore buttato, anche nell'ironia di quell'oro.

​La croce viene subito rifiutata, e anche quando taglia di netto il viso del Cristo non ha i tratti della morte.

E il catino non è rosso di sangue, ma rosa confetto.
Foto
Music:
ZZ Top "Jesus Just Left Chicago"

Jesus left Chicago
And he headed down to New Orleans
Jesus left Chicago
And he headed down to New Orleans
Hey hey
Workin' from one end to the other
And all points in between

Took a drive through Mississippi
Muddy water turned to wine

Took a drive through Mississippi
Muddy water turned to wine
Hey hey
Went out to California
Through the points and through the pines


You might not see him in person
But he'll see you just the same
Might not see him in person
But he'll see you just the same
Hey hey

Don't have to worry about nothin'
'Cause takin' care of business is His name


Jesus left Chicago
And he headed down to New Orleans
Jesus left Chicago
And he headed down to New Orleans
Hey hey
Workin' from one end to the other
And all points in between

Read More
Comments

Nell'attesa di...

25/7/2016

Comments

 
Foto
Di notte, quando mi sveglio, mi alzo e comincio a scrivere. Sono idee, racconti e molte poesie.

Quando avrò tempo, pubblicherò la terza raccolta.

​Ve ne anticipo qualcuna.

Foto
cliccare per ingrandire
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Foto
Comments

Hola, donne del San Salvador.

23/7/2016

Comments

 
Foto
Camila, Nicolle, Gloria, Marzia, Monica, Marisol, tutte del San Salvador, tutte a casa mia.
Tutte passionali e appassionate.
​Tutte mangiano con il peperoncino rosso e tutte, a turno, mi consumano olio e Grana, guardando  lontano con aria distratta. 
Portano lo smartphone infilato nella tasca posteriore dei jeans e qualche volta hanno gli auricolari. ​Ogni fatica ha la sua musica, ogni musica il suo lavoro. Se ci sono le canzoni di Tito Puente, la palladiana diventa pulita e i getti d'acqua sono pazienti e geometrici. Non c'è fiore, pianta, albero, che non sia felice di queste attenzioni. ​

Foto
Queste le salvadoregne. 
Portano felicità e molta musica. E si inseguono non con le voci, ma con il cellulare, sempre e comunque.
Sia tra i pomodori e le fragole, dai cornetti ai cetrioli, sempre e comunque.
​Le conoscono persino i merli che stanno lì a guardarle, curiosi e ormai in confidenza. Tutti gli animali sono amici a queste donne.

Foto
C'è il gatto, e qui tutto è normale, ma c'è anche una tartaruga che non fa niente. E nascosta riceve carote, insalata e a volte persino fragole. 
Le galline, poi, sono ospiti di un pollaio a 5 stelle. Sono le più grasse di Celle. Sono rotonde, lucide e felici... dal frigo ricevono continui rifornimenti. E io ho un bel dire tutte le mattine che è necessario fare una spending review. Loro mi guardano e mi dicono: "Como no. Seguramente si". Despues nada de nada. Anche se ho dedicato ad ognuna di loro una poesia.

Foto
Foto
Foto
Mi sembrano felici.
E se non lo sono vanno a prendere le uova nel pollaio.
Mentre salgono il sentiero, telefonano anche in qualche continente per dirsi "Hola".
Questo 'hola' arriva prima o dopo Tito Puente.
​E io ce l'ho così nel sangue che quando arrivano le sue note provo a ballare.
Provo perché non ho più i 4 menischi e ho, invece, una protesi fatta e un'altra da fare. ​

Care salvadoregne, mi tengono sempre buono a colpi di 'Dottore'. Dottore qui, dottore là! E fin qui ci può stare, come il gatto. Ma ora mi mettono in imbarazzo perché mi chiamano 'Maestro'. Me lo dicono sorridendo, così io non capisco se ci credono o mi scherzano. Sono anche le più attente critiche dei miei quadri. E le principali clienti, naturalmente in dono. Ma essendo insicure dei miei parenti, mi chiedono sempre l'autentica e il titolo di proprietà a pennarello. Dietro, dove c'è il telaio. E Gloria mi dice: "Lei lo sa come sono i suoi figli. Non si sa mai!". Io scrivo in modo solenne... e tutti questi quadri hanno raccolto consensi e 'mucho calor'. 
Foto
Nicolle e Camila
Parliamo di tutto, anche troppo, anche a tavola. Dove mangiamo tutti insieme spaghetti al pesto e ai frutti di mare. Dopo, la sera, tutti pentiti ritorniamo alla pastina con uovo e maggiorana. Mentre si mangia parliamo, parliamo e parliamo. E alla fine ci si dimentica di cosa abbiamo mangiato. Allora chiediamo un altro piatto. Con le 'mie' salvadoregne c'è sempre allegria, ma anche qualche polemica sulla divisione dei compiti. Piccole cose. Si tratta di decidere se prima andare a prendere i pomodori o cercare una mia penna o l'affrancatrice.
Foto
Bellezze del San Salvador
Qualche volta, quando cucina la Gloria, le donne danno i voti di stima. Dopo se ne vanno a telefonare. In prima fila c'è sempre qualche parente e sento le loro voci, che vanno lontane... Passano sotto l'oceano, sotto le cordigliere, attraversano sierre per dirsi sempre quell'immancabile prima parola: "Hola!".
Foto

Read More
Comments

«Tutto qui?». Dolorosi traguardi.

17/7/2016

Comments

 
Si capisce come la felicità sia qualcosa di relativo. Sono tornato da Megève, che sembrava un traguardo. Una volta raggiunto, ti fa dire: «Tutto qui?». Qualcosa di simile accadeva con gli esami, così temuti da preparare sulla sedia ai piedi del letto persino le calze e due fazzoletti. E poi andavo a piedi sino a piazza Sant'Ambrogio. Sempre a piedi, secondo un 'rito' che mi faceva scegliere anche il marciapiede e il punto esatto dove attraversare piazzale Baracca. E ora, come allora, mi chiedo: «Tutto qui?».
Foto
Salgo nello studio a rimettere a posto, a ritrovare tele e pennelli. E a chiedermi: «E ora?».  Dopo Megève, Torino... e dopo? Venezia. Sono stanco, e provo a mettere un po' d'ordine nella "quadreria".  Molte tele di anni diversi. Ne vengono fuori due, dimenticate là in fondo. Le tiro fuori,  le metto contro il muro e penso: «Dio come sono belli!». Dolorosi, hanno dentro l'energia del dolore vero.  Rifletto: «Guglielmo tu sei quello li e l'altro è tuo figlio. L'hai dimenticato, l'hai messo nella quadreria». Solo un momento dopo l'artista riprende il suo posto. E mi son detto: «Dio, come dipingevi bene, e che forza!»
Foto
Guglielmo Spotorno, "Borderline 1", 1989
Foto
Guglielmo Spotorno, "Borderline 2", 1989
clicca sui quadri per ingrandire
Tu saprai dipingere ancora così. Non importa se nessuno li vorrà mai comprare e neppure ereditare... perché nessuno si mette in casa il dolore, e soprattutto il dolore di un altro. E mi viene in mente anche la poesia "Ideal standard", che nessuno capisce, perché nessuno può capire, visto che è stata una questione privata tra me e un foglio bianco. Oggi la racconta Guido Ruberto e Nick la ambienta in un lavandino bianco secondo una logica surreale.
Non hai bisogno di pensare ad un pittore "maledetto" come Bacon, la parte a sinistra di "Bordeline 2" la può dipingere solo un grande Maestro. E io mi chiedo, come può essere che la stessa mano dipinga il vasetto di fiori o "Mare forza 7", e quel "grumo" di paure spiate dallo psichiatra, dall'infermiere, dal padre in camice bianco?
Foto
Guglielmo Spotorno, "Vaso di fiori", 2016
Foto
Guglielmo Spotorno, "Mare forza 7", 2013
E l'altro? Un ingranaggio che si auto distrugge diventando una giraffa, mentre il teschio spia. Di traverso.
Foto
"Borderline 2", particolare
Foto
"Borderline 1", particolare
Foto
Comments
    Foto

    Guglielmo Spotorno

    Chiamato Gugi, è più cellese che milanese.
    ​Da bambino, da ragazzo, da grande. Qui ha incontrato Agata, che ha sposato, qui sono nati i primi disegni e da questa e dal suo vento sono nate le sue poesie, che lancia in aria come aquiloni. Anche colori e dipinti nascono da questo mare e da questo sole.

      newsletter

    Iscriviti alla newsletter

    Archivi

    October 2021
    April 2020
    March 2020
    February 2020
    January 2020
    December 2019
    November 2019
    October 2019
    September 2019
    August 2019
    July 2019
    June 2019
    May 2019
    April 2019
    March 2019
    February 2019
    January 2019
    December 2018
    November 2018
    October 2018
    September 2018
    August 2018
    July 2018
    June 2018
    May 2018
    April 2018
    March 2018
    February 2018
    January 2018
    December 2017
    November 2017
    October 2017
    September 2017
    August 2017
    July 2017
    June 2017
    May 2017
    April 2017
    March 2017
    February 2017
    January 2017
    December 2016
    November 2016
    October 2016
    September 2016
    August 2016
    July 2016
    June 2016
    May 2016
    April 2016
    March 2016
    February 2016
    January 2016
    December 2015
    November 2015
    October 2015
    September 2015
    August 2015
    July 2015
    June 2015
    May 2015
    April 2015
    March 2015
    February 2015
    January 2015
    December 2014
    November 2014
    October 2014
    September 2014
    August 2014
    July 2014



    ​Tag

    All
    Arte
    Attualità
    Auto
    Calcio
    Celle Ligure
    Collaborazioni
    Critica
    Cucina
    Curiosità
    Economia
    Famiglia
    Filosofia
    Fotografia
    LaPermanente
    Libri
    Liguria
    L'oro Di Celle
    L'oro Di Milano
    Mare
    Montagna
    Mostra
    Mostre
    Novelle
    Pensoscrivoefacciodelmiopeggio
    Pittura
    Poesia
    Politica
    Sport
    Storia

Pittura
Poesia
Gugi
Agata
Diario di bordo
La Redazione
Info
Privacy
Tutti i testi, i dipinti, le poesie, le foto di famiglia contenuti in questo sito sono di proprietà di Guglielmo Spotorno e sono protetti dalla Legge sul Diritto di autore. Sono vietate la riproduzione o condivisione anche parziale senza citarne la fonte o l'utilizzo commerciale non preventivamente autorizzato per iscritto.  Se qualsivoglia contenuto dovesse essere ritenuto illecito, inappropriato, offensivo, volgare o lesivo dei diritti altrui siete invitati a segnalarmelo. 

© 2015, Guglielmo Spotorno - tutti i diritti riservati.
Immagine