Magra, alta, con gli occhiali, sembra una professoressa di scienze... anche se la camminata eretta, leggera e quasi militare mi ricorda un po' una primaria del San Raffaele o un ufficiale della cavalleria polacca.
Dopo salvadoregne, ecuadoriane, peruviane e rumene, è arrivata Daria.
Magra, alta, con gli occhiali, sembra una professoressa di scienze... anche se la camminata eretta, leggera e quasi militare mi ricorda un po' una primaria del San Raffaele o un ufficiale della cavalleria polacca. Non faccio che sognare. I miei sogni sono negativi. Sprovveduto e sempre perdente. Mi chiamo Guglielmo, ma divento Fantozzi di fatto. I risultati sono identici. Alla sera vedo film con terrificanti maniaci, che non lasciano traccia nelle pieghe del sonno... c'è, è vero, alle 21:00 un cocktail di medicine che assumo senza ribellione. Ora, non so neppure se Daria l'ucraina mi stia lentamente avvelenando per rubarmi gli orologi. Stranissima questa ucraina. Ha di tutto e di più, mangia e beve come Cleopatra... e neppure mi ringrazia. Le ho regalato invece un orologio acquistato per pochi Euro a Dubai. Un orologio che ha l'unico pregio di portare il brand Ferrari. E Daria alza almeno cinque volte al giorno il braccio al cielo: "Tu lo sai, a me piace questo orologio. Tu lo sai". E non solo con me, ma con i fornitori del mio Fort Knox. Questo linguaggio Daria lo ripete un po' su tutto... formaggio Philadelfia, pane integrale, punture di calcioparina. E quando mi scopre la pancia con la siringa in mano, mi dice: "Tu lo sai che sei pieno di buchi blu" Daria ha anche molte certezze sull'aldilà. E qui mi ripete con una piccola variante: "Lo sai che ci sta?". E le medesime certezze sono quando le chiedo se c'è il prezzemolo là in fondo all'orto e se le galline hanno fatto le uova. Insomma, una certezza universale. Mentre per me, di notte gli insuccessi continuano... di giorno e di notte Dio rimane nascosto. Altri articoli che potrebbero piacerti! Il 16 novembre ho mandato al Papa il catalogo della mia mostra a Torino e una lettera dal contenuto che ritengo molto importante e provocatorio... ma sempre con rispetto. La Segreteria di Stato del Vaticano mi risponde oggi con questa cartolina e la foto di Papa Francesco. Presento ai miei lettori la lettera che ho mandato, in modo che anche voi ne possiate dare un giudizio. Celle Ligure, lì 16 novembre 2016 Caro Francesco,
posso capire che i problemi dell'arte di cui ti ho scritto non siano di tuo primario interesse, ma almeno la comunicazione, di cui sei la più ascoltata e autorevole voce, dovrebbe entrare nei tuoi messaggi. La televisione Mitizza e adora i cuochi che combattono la guerra dei fornelli e presentano le più astruse delizie. Mentre qualche milione di poveri guarda soltanto e manda giù la saliva. Forse un giorno, tradendo il Cristo, ci sarà qualcuno che alzerà l'ostia allo zenzero. Siamo ormai nella civiltà dell'apparire e non dell'essere. Il web E' il vero 'cancro' del nostro mondo, dove la notizia divora la notizia, che è già vecchia quando esce. Ha quattro effetti negativi e una ingiustizia sociale. E questi sono una deriva che sembra non potersi fermare. 1. Danneggia la conoscenza, soprattutto nei giovani che trovano tutto scritto e non sviluppano il cervello, ma i polpastrelli. 2. Danneggia la socializzazione perché tutto arriva in casa nel giro di un giorno, trasporto compreso. E adesso vedremo le conseguenze di Amazon che esclude la lettura e quindi la conoscenza. 3. Taglia migliaia di posti di lavoro perché spariscono tutti gli intermediari. Migliaia di imprese addette agli intermedi, cioè alla distribuzione, salteranno in aria. Altro che vendita a chilometri zero. 4. Peggio di tutto è che ogni sconosciuto, dalla Cina all'Africa, Canada, Siria, Libia, alla Turchia faccia un atto di grande violenza su se stesso e gli altri e diventi popolare per un giorno su giornali e televisioni di tutto il mondo. Protagonismo assoluto senza costo di numerosi frustrati. 5. L'ingiustizia sociale sono i miliardi di dollari che finiscono nelle tasche dei signori di Silicon Valley. Questi possono staccare un assegno e comprarsi l'Italia. Girano con felpa e jeans ed evadono le tasse con tutti i sistemi che sicuramente lei sa. Caro Francesco, è ora che tu ti muova. Io ti ho amato nei primi mesi e in alcuni atti di ora, ma non basta andare a trovare i carcerati, accarezzare i bambini, scendere anche a rischio della tua vita tra tanta gente... "scaccia i mercanti dal tempio". Con rispetto. ![]() Rasponi, professore al Liceo Berchet, era fiero della sua militanza comunista. Ce l'aveva con me solo perché venivo dal San Carlo, dove i preti mi avevano bocciato e classificato come "indesiderabile". Non era sufficiente. Per lui, profumavo ancora d'incenso e di esercizi spirituali. Quando prendeva in mano i miei temi per leggerli in classe, arrivato al mio guardava il soffitto e diceva: "Ghe semm". "Ci siamo". Era un bravissimo, ma 'sadico' professore. Con lui, se mettevo una camicia a quadri, all'improvviso mi chiamava: "EHI TU, AMERICANO LAGGIU' IN FONDO, COSA NE PENSI?". Non potevo né rispondere, né reagire. Ma quando leggeva i Promessi Sposi, Don Abbondio, il Cardinale e la Monaca di Monza, io gli perdonavo tutto. La classe era affascinata, baciapile compresi. Questo antefatto, ingiallito dal tempo, non piace ai compagni di mio nipote Guglielmo junior. Quando lo incontrano nei corridoi della Cattolica lo 'cazzeggiano' con la domanda: "Che mummie ha disotterrato questa notte tuo nonno?". Fottetevi! lo inserisco di prepotenza queste poche parole "Uomini sotto sale". E qui con Rasponi avrei preso 7 di stima. Pensando ho trovato un modo per spiegare le mie 'Città umanizzate'. Il minimo comune denominatore della nostra vita e morte è la parola catasto. Quando noi nasciamo, da subito siamo "accatastati". Viviamo in una camera che sopra ne ha un'altra e un'altra ancora. A meno che non si abiti in una cascina a un piano, su un dirupo. Quando si muore, si viene accatastati nei colombari. A meno di non avere una cappella personale. Il catasto, ente lontano e misterioso, ci accatasta dalla nascita alla morte.
Siamo sempre e comunque delle acciughe sotto sale.
Leggo i giornali e vedo trasmissioni televisive. Ho l'impressione che molti non conoscano la storia, né la cronaca della Grecia.
Ho già scritto in questo sito che parlare della Grecia come culla della democrazia è un errore. In realtà il periodo dei grandi filosofi Platone e Aristotele era un'oligarchia, dove tutto era deciso da pochi. La democrazia ad Atene è arrivata solo nell' "Età dell'oro", con il governo 'illuminato' di Pericle. Dopo, tutto è stato distrutto dalla dominazione turca. Chi va nell'isola di Lesvos, vede quale odio ci sia tra greci e turchi, divisi da pochi chilometri di mare. Dei greci di allora non c'è più traccia. Anche la morfologia è cambiata, sono diventati 'brutti' e non hanno più niente dell'immagine mitologica.
Anche nell'Italia di oggi il potere del popolo non esiste. Chi ci comanda non è eletto. Se anche fosse eletto, la democrazia è prigioniera dei tre poteri: esecutivo, legislativo e giudiziario. E queste non sono manette lucide ma i 'nodi' marci della corruzione... questa parola non ha più forza, tanto è stata usata, abusata, stuprata.
Il Prof. Monti fa molta confusione sulle date. Nel 2004 la Grecia inizia il suo default. Il budget di 15 miliardi di euro per finanziare le Olimpiadi, è l'inizio della fine per i conti di Atene. Nel 2011 Monti dichiara che la Grecia è un esempio del successo dell'Euro. Nel 2012, forse con una grande intuizione, dice 'NO' alle Olimpiadi di Roma 2020. Una bella coerenza del professore emerito. Anche per l'Expo i conti non torneranno mai. Il Giubileo, dopo le promesse dell'ISIS sembra quasi un suicidio, ma se non accade nulla sarà un successo economico, perché i preti sono maestri nello sfruttare suore e volontariato.
Tornando ai greci, chi simpatizza per loro, si dimentica forse di cosa sia oggi quel popolo e quel Paese. La Grecia produce yogurt, ha un po' di pecore e vive sul turismo. Ha un Partenone derubato da tutti: il fregio è al British Museum di Londra. E' sufficiente andare ad Atene e dopo ad Agrigento e Paestum.
I nostri politici non viaggiano, o viaggiano ma dimenticano. E soprattutto non studiano. Sembra impossibile ma è così. Caterina Cerisola dei Ferrari e la povera Bruna Mordeglia, famose a Celle per le focaccette, battono D'Alema ex presidente del Consiglio 178 a 35. Non è un sondaggio.
L'è u fetu che i zeneizi ghe n'an pin e cugge d'a politica. .... Arriva Pietro Cerisola e, vedendomi scrivere, mi dice: "Lascia perde che de lì nu sciorte ninte. U l'è cumme gratto u cu a cigoa". (Mi scuso con i vecchi liguri se ho fatto errori di scrittura). Ieri notte ero stanco di scrivere. Ho acceso la televisione e sono caduto nella gabbia delle Iene. Sempre geniali e sempre capaci di stupire gli spettatori. Crozza, dopo alcune puntate, annoia. Ieri sera una vera giornalista, con gli occhiali a trattenere i capelli, ha intervistato quasi tutto l'arco parlamentare: da Rocco Buttiglione a Razzi. La signora è partita secondo lo schema 'start & go'. Prima domanda: "Come vede l'abolizione della legge Merlin e che le prostitute paghino l'Iva?". Seconda domanda: "Lei sa che per la statistica un italiano su due si accompagna a prostitute?". Terza domanda: "Lei è mai andato con una prostituta?". Quarta: "Neppure da giovane?". Quinta: "Neanche un pensierino?". Tutti, in modo diverso, immacolati. Tutti fedeli alle mogli, alle fidanzate o al principio "Non è questa la sede". Insomma, alla fine di 30 interviste, il viso della signora è stato inquadrato, come fanno le Iene, in progressivo primo piano, con lei che ha gridato: "Allora le puttane in Italia non esistono!". Solo uno ha detto che da ragazzo qualche pensierino l'aveva fatto, ma si era trattenuto. E questo coraggioso, e lo è stato, ha confessato che qualche volta si era 'arrangiato da solo'. La conclusione naturale, è che siamo nelle mani di persone senza il coraggio delle proprie azioni. Qui trovate il video delle Iene
Questo è un Incubo del '91. Di notte sognavo esecutori testamentari e parenti. ...ma la Natura continua a fiorire.
Mio nipote Guglielmo Junior, considerati i dati ISTAT sulla disoccupazione giovanile in Italia, per distrarsi vola oggi con papi, mami e Carol, per Miami.
E' solo l'opportunità, come dicono oggi i manager che te lo vogliono..., di ripassare l'inglese. Sono un po' cattivo, ma offrirò a mio nipote, che è persona intelligente e dotata di molta ironia, una reale opportunità per iniziare ad essere un giornalista anche per semplice divertimento. |
Guglielmo SpotornoChiamato Gugi, è più cellese che milanese. Archivi
October 2021
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