Guglielmo Spotorno
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Olio, Beigua, e la Regina d'Olanda

12/11/2014

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RASSEGNA DELL'OLIO  - direzione concreta.

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"Installazione artistica" di olive e miei quadri
​I 32 litri d'olio che ho portato a casa dal frantoio Cerruti - Bertone sono caduti negli ingranaggi del mio cervello. Prima erano arrugginiti da pessimismo e rinuncia. D'improvviso si sono messi in moto con ricordi, miti e qualche favola. 
Le mie olive
Gugi con un Cerruti
Controllo Qualità
Spremitura
Si procede
La sansa
Un gran via vai
Residuo (utilizzato per i pellet)
Macina per il mais
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La reazione più concreta ed immediata è stata la ricevuta del (ottimo) rendimento dei 155 kg.
​
Da questo foglietto si capisce come tutto è semplice, senza né timbri né firme.

​Tutto è trasparente come l'olio. 

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"La caduta delle olive", Guglielmo Spotorno, 2015 [quadro inedito]


​LA SAGRA DEL BEIGUA - direzione del sogno.

Il Beigua è una montagna mitica e minacciosa. Così alta, così nuvolosa e invasa dal vento, con pochi squarci di sereno. La leggenda racconta che in quei pochi giorni di bel tempo si riesce a vedere la Corsica. Io sono salito diverse volte con la famiglia. E, anche nelle giornate più serene, non ho visto nessuna Corsica. 
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La vista dal Monte Beigua
Altre storie sulle falde di questo monte sembrano leggende. Non ho mai visto un cinghiale, non una vipera. Nessun pericolo e neppure quello di perdersi nel bosco. Sembra che alcuni vadano, quando sono in compagnia, con un fischietto per stare vicini tra abeti e castagni. Il Beigua mantiene anche un altro fascino: può accadere che d'inverno diventi bianco di neve. E per molte famiglie è una felicità lasciare la riva del mare e in pochi chilometri salire in mezzo alla neve. Il 2 gennaio 1976 alle ore 9:30 ero sul Monte Beigua a giocare con i miei 3 figli a palle di neve.
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Alle ore 10:30, scendendo dal Beiuga, sono passato di corsa dal sig. Berto Cerruti e lì ho bevuto due grappini. Alle 11:30 ero già sulla spiaggia di Varazze per il cimento invernale. Sono riuscito, andando al largo, a prendere un'anatra conducendola a terra nuotando a zig zag.
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Nella foto: l'anatra è in mano a mio figlio Franco (La Stampa)
ImmagineGuglielmo si accontenta dei palloncini

​Cinque giorni dopo ho ricevuto una telefonata dal sindaco di Genova, che mi invitava a partecipare al cimento invernale del città.

​La motivazione era che in Liguria non aveva precedenti il fatto che un padre partecipasse con tre figli a un cimento.

​Il fatto straordinario è stato che la temperatura era veramente bassa, tanto che il Beigua da cui scendeva il vento era completamente coperto di neve.​

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Foto di gruppo del "cimento", coi miei tre coraggiosi figli
ImmagineGuardie Forestali del Beigua

​Guardie forestali.


​Il Beigua è un parco protetto, quanto un uomo politico importante. Se un anziano all'Alpicella racconta la sua storia, ricorda sempre, vero o falso, di essere stato anche guardia forestale. Io non ho mai visto una guardia forestale. E ho camminato nei boschi molte volte per funghi. Sia in alto alle 'Casermette', sia laggiù in basso, dove ci sono le acque del Nascio.

​Nascio, il fiume della discordia.

​Le fonti del Nascio sono sempre state motivo di discordia tra Celle e Varazze.
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La lapide dedicata a Michelino Poggi visibile a Celle Ligure
A MICHELINO POGGI IL POPOLO CELLESE DAL 21 AGOSTO 1904 AFFIDAVA LE PROPRIE SORTI ANELANTE A RADIOSO AVVENIRE. OGGI CHE LE OPERE IN BREVE COMPIUTE DICONO IL VALORE DELLE FATTE PROMESSE CHE PARVERO LONTANI INARRIVABILI SOGNI INAUGURANDO LE PURE FRESCHE ACQUE PERCORRENTI E RISANANTI OGNI BORGATA.
IL COMUNE DI CELLE LIGURE COME TESTIMONIANZA DI PERENNE GRATITUDINE
X AGOSTO MCMXIII
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Michelino Poggi, considerato una volta un grande statista, ormai è un 'eroe dimenticato'. Solo i più vecchi... io non so se esistono più, a Celle servendoti un bicchiere d'acqua ti dicono: "Bevi, che è acqua del Nascio". E non dicono come facevano sempre gli anziani: "A Vaze, son tutti nesci. Che si son venduti persino l'acqua". E ora vanno avanti a botte di cloro. 

ALPICELLA DREAM.

ImmagineVista di Alpicella (SV)
Tra il mare di Varazze e la cima del Beigua, ci  sono tante frazioni. La più famosa è l'Alpicella. E' un piccolo paese di 500 abitanti, dove gli uomini una volta erano 'saverghi' e violenti. Quando quelli delle frazioni andavano a ballare all'Alpicella, finiva sempre in rissa. Una volta ci è scappato anche il morto.
Alpicella oggi è invece un paese tranquillo, una piazzetta con due trattorie e alcune case attorno che sembrano mura di protezione, dopo che la strada ha fatto alcune svolte rapide e improvvise prima di sbucare nella piazza. Io di questi alpicellesi so poco e niente. Ci sono due tradizioni diverse che è difficile controllare. Alcuni raccontano che il paese è nato da zingari pirati fenici di una nave arenata di notte. Quando questi fenici sono scesi, sono stati affrontati dai locali e fuggendo si sono rifugiati nei luoghi più difficili da raggiungere: la zona di Alpicella. Da allora si sono isolati e sposandosi sempre tra di loro, hanno mantenuto quasi tutti lo stesso cognome. Cerruti in prima fila. Le donne di questi pirati fumavano la pipa sedute davanti alla porta. Questa è la ragione per cui a mia zia Ester ho messo la pipa in bocca (qui trovate la storia di questi disegni).

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Mia zia Ester con la pipa in bocca
Era il massimo della trasgressione, già un reato che una donna fumasse una sigaretta in pubblico... La seconda è che i nativi dell'Alpicella hanno origine celtica. Questo sarebbe dimostrato dal fatto che anche quattro persone che io conosco sono bionde con gli occhi azzurri.
​
ImmagineIl campanile di Alpicella
Don Acciaio (come Don Camillo)

Questo prete era del tutto particolare. Laggiù in basso dicevano di lui che era pazzo. Sopra, quelli dell'Alpicella, ancora oggi raccontano: "Ce lo siamo allevati come piaceva a noi". Questo prete, che ho incontrato e con cui ho mangiato assieme al 'ristorante dei Marmi', era assolutamente trasgressivo. Sedeva a capotavola, beveva molto e parlava in completa libertà di donne e di sesso. Quando era particolarmente allegro, magari alle 3 del pomeriggio, usciva dal ristorante, andava in chiesa e senza nessun motivo suonava a festa tutte le campane. Quando per ovvi motivi di disciplina e di età è stato trasferito, il paese è caduto nel lutto. 

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American Dream

Se gli americani sono famosi per l'American Dream, quelli che abitano sotto l'Alpicella hanno anche loro un sogno: le tracce di un fuoco d'artificio che nella notte si incontrano là in alto per raggiungere la Regina Máxima Zorreguieta Cerruti d'Olanda, figlia di María del Carmen Cerruti Carricart. Questa Maria è emigrata in Argentina, in seguito è venuta in Europa per motivi di studio e a Londra ha incontrato il Principe d'Olanda Jorge Horacio Zorreguieta Stefanini. Maria non ebbe vita facile in Argentina perché il padre era compromesso con il Generale Videla che come tutti i generali che sono al potere in Sud America, non era certo un democratico.

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L'albero geneologico della Regina d'Olanda
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    Foto

    Guglielmo Spotorno

    Chiamato Gugi, è più cellese che milanese.
    ​Da bambino, da ragazzo, da grande. Qui ha incontrato Agata, che ha sposato, qui sono nati i primi disegni e da questa e dal suo vento sono nate le sue poesie, che lancia in aria come aquiloni. Anche colori e dipinti nascono da questo mare e da questo sole.

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