Guglielmo Spotorno
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Diario di bordo

Novità, suggerimenti, aneddoti.

Un golf come atto d'amore.

23/4/2017

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Io non so ora cosa usi... Forse qualcuno andrà a comprare cravatte e golf da Bardelli, altri andranno da Marchesi per marron glacés e violette... I libri sono un dispiacere per chi li riceve e i coltelli sono da sempre fuori moda. 
Se una donna regala uno smartphone ha paura di essere una 'pecora'. 
Negli anni '60 mia moglie, come atto d'amore, mi ha fatto tutto di nascosto un grande golf blu con le sue mani. Usando con furbizia la lana grossa ha concluso un golf pesante come un cappotto. Non l'ho messo mai anche se lei insisteva. Mia suocera a tavola mi chiedeva: "ma dove è andato il golf di Tina?". Io rispondevo sempre: "Oggi fa troppo caldo". La verità è che mi faceva ​grasso anche quando pesavo 70 kg. 
Tempi lontani, usanze lontane, suocere lontanissime.


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Un semino d'acero e l'aiuola.

20/4/2017

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A me queste poche righe son subito piaciute. Non so, forse l'ondata Madre fotografata da "Sasha" (Alessandro Benedetti) ha portato tutto a riva: Fede, speranza, carità, metafore, citazioni, avverbi, agettivi, analisi e sintesi... tutto di troppo: Licinio che scrive e io, Guglielmo, che leggo, ci troviamo finalmente dentro a una forza che ci fa galleggiare con il semplice e solo scopo di non annegare. 

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Il mare in tempesta.

18/4/2017

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Foto(clicca sull'immagine per leggere l'articolo)
Caro Sasha,

siamo tutti felici dell'intera pagina che il Corriere di oggi ha dedicato a te, cacciatore di onde. 

Al di là del tuo istinto, della tua bravura e della fantasia, io sono contento per quel poco che ho fatto. Ricordi quando ancora ragazzo, amico di Enrico venivi a casa mia e mi facevi vedere le foto.

E io ti dicevo: "continua perché sei un artista". E ho preso subito da te un ingrandimento delle foto alle grotte e l'ho messo dietro la mia scrivania nel mio ufficio alla Spotorno Car.

​Questo è stato un aiuto e anche un consiglio. Quello che mi fa ancor più piacere è aver scelto te molti anni più tardi come collaboratore del mio sito. Solo tre settimane fa il Secolo XIX aveva pubblicato un breve articolo (con video).

Mi sembra che questa pagina del Corriere di oggi sia un riconoscimento ben più importante perché scritto solo per te, e sul Corriere!
Mi farebbe piacere se tu in poche righe mi scrivessi in modo dettagliato l'emozione che hai avuto quando hai fatto lo scatto il 24 maggio 2013. Il prima e il dopo.
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Lo scatto del 24 maggio 2013, uno dei preferiti di Sasha
Se questo è banale, dimmi invece l'altra emozione. Quella di queste ore quando aspettavi il Corriere, a che ora sei andato a comprarlo e dove ti sei seduto a leggerlo. Te lo dico perché io provavo le stesse emozioni quando al lunedì mattina andavo a comprare i giornali dove scrivevo gil articoli come collaboratore, mi sedevo al "bar Basso" e ordinavo un cocktail di primo mattino. Tu magari hai bevuto il caffèlatte.
​

Ti abbracciamo tutti e la Sant'Agata è orgogliosa che tu faccia parte del suo equipaggio.
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Buffon Presidente del Consiglio

17/4/2017

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Siamo un Paese senza Presidente. 
Siamo un Paese dove gira ancora un'arringa affumicata come Berlusconi.
Siamo un Paese dove Mattarella fa rima con tremarella.

E... ogni giorno sui media e sui social mi trovo davanti a Buffon e alle sue 'mestruazioni'. Buffon è un eroe della domenica. Un giorno su sette. Non risolve nessun problema... e non è puro come l'acqua di fonte.
Nel 2010 alla Procura di Torino per un'inchiesta sulle sue scommesse all'estero ha risposto: "Con i miei soldi faccio quello che voglio". 
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Buffon piangente
Buffon, leale e puro, che piange quando canta l'inno di Mameli, è quello che ha tirato fuori dalla sua porta il gol di Muntari, dentro di un metro e mezzo dalla linea della porta. E vedeva perfettamente un segnalinee complice o rincretinito sulla sua stessa linea, vicino alla bandiera del corner.
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Il furto a Muntari
Ma il peggio lo leggo sul Corriere. SuperGigi si è consolato con passeggiate, funghi e margherite mentre il Sig. Oliver, arbitro di Real-Juve, è stato messo sotto protezione dalla polizia inglese.
E sempre SuperGigi dichiara con vanità: "Mi sono accorto che posso influenzare l'opinione pubblica Italiana più di Di Maio e Salvini". E allora così sia, Buffon for President.
E' un grande portiere, un grande atleta, ma non è certo lui che deve essere il termometro morale dell'Italia. 

Mi prenderò come al solito tanti insulti e volgarità. Non mi importa nulla. L'Italia è una democrazia che si regge sul pallone. Una sfera d'aria. 
E visto che sono milanista, non mi piace neppure Donnarumma. E' un grande portiere, ma anche lui come persona non ha un comportamento chiaro. Assediato da persone poco raccomandabili.
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Donnarumma con la mano sul cuore
Magari non sarete d'accordo ma siamo in un paese di mezze seghe e accettiamo le balle più grandi che ogni giorno ci rivelano i giornali, e poi mi tocca discutere a casa mia su piccole distinzioni sindacali con domestiche del Nord Europa che si trovano pur sempre in un paradiso, anche turbato dal mio carattere.
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La certezza del gelato

12/4/2017

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Oggi sono creativo, forse perché ieri sera ho mangiato il gelato dei “Giardini di Marzo”, premiata gelateria in Varazze. Il gelato ti dà una certezza... quella di tornare bambino e di leccarlo in faccia alla gente che… non ce l’ha.
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Quando si è bambini si è nell’età delle certezze: “Questo è male! questo è bene!”. 
La crema è buona, il pistacchio no. In questa mia età dannata purtroppo si ha il “piacere” del dubbio. E’ fashion… no, è una fragile vanità, semplice fatto di non sapere cosa fare e cosa dire. 
E questo mi accade spesso alla sera, davanti alla televisione… 8 e ½, Piazza Pulita, Di Martedì, ½ ora, Non è l’arena. Qui ho la speranza di trovare Travaglio che parla guardando il cielo in tono ispirato e sommesso. Solo lui sa chi si sgancia e chi si aggancia.
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E’ tempo di ritornare bambino e… “fondare il Partito dell’Acquario” senza scheletri e piranha.
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Una scatola di vetro con alghe, pietre e finti coralli, qualche granchio morto sul fondo e quei pescioni viscidi e fermi che boccheggiano: Salvini, Renzi, Martina, Di Maio, Rosato e intorno tanti pesciolini rossi e nervosi che vanno dall’uno all’altro con taccuini e registratori.
Mi chiedo: “registrare bollicine è un buon affare?”… 
“Peggio è crederci!”. 
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Sono stanco di acquari, mi alzo, spengo tutto.
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El Greco, e le 23 fototessere.

1/4/2017

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L'amico Davide Viol mi ha portato un vecchio libro del '63 di  Mondadori che riporta tutti i nomi dei grandi Maestri conosciuti e sconosciuti della pittura (Edizioni per il club del lilbro Milano, a cura del Germain Bazzin, conservatore capo del Museo del Louvre).

​Ho sfogliato un po' a caso e mi è caduto l'occhio su un quadro di El Greco, un artista di origine cretese (Domenico Theotokopulos) attivo Spagna, che inizia per data e stile la pittura Barocca.

Io non ho mai amato El Greco per quel suo eccesso di pittura verticale, ho trovato però un quadro ​dove nella parte centrale abbandona sia il verticale che l'eccesso di panneggi di "Resurrezione", mi riferisco al superbo "Seppellimento del Conte di Orgaz".
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El Greco: "Resurrezione", 1596
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El Greco: "The Burial of the Count of Orgaz", 1586
Per me è un capolavoro assoluto unico della pittura. Neppure i fiamminghi specialisti hanno fatto di meglio.
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Le 23 espressioni colte da El Greco (clicca per ingrandire)
La capacità di cogliere 23 espressioni diverse per i 23 personaggi si avvicina sotto certi aspetti all'Ultima Cena di Leonardo, dove le figure si muovono, disputano tra di loro con gli occhi al Cristo, che sa di morire. Tutto dimostra un'indifferenza, una quiete raggiunta prima, perché tutto è stato  previsto e scritto. Leonardo  dà al Cristo e agli apostoli la quiete di Socrate in mezzo ai discepoli prima di bere la cicuta. El Greco interiorizza stupore, incertezza nei visi che sembrano parlare solo con lo sguardo. Quando sono entrato nelle sale del Louvre o del Prado, capivo subito quali erano le sue opere.
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Leonardo: "L'ultima cena", 1495
Tornando al cenacolo, è una interpretazione cristiana dell'umano: gli uomini possono parlare tra di loro, ma sono consapevoli dello sguardo a Gesù. Questa è una sintesi pittorica che ha in sé un messaggio in decine di pagine di Santa Madre Chiesa: "Dio ti vede". Leonardo (scusate se divago) è un regista. Lui sembra sostituire una macchina da presa al pennello. Noi a volte ci avviciniamo ai capolavori con la suggestione di quanto abbiamo letto o ascoltato, e la priorità è portarsi a casa la foto  scattata con il cellulare, e nostro figlio di pochi anni sulle spalle. Al Louvre, al mio ritorno, mi  trovo in una folla da stadio che ondeggia confusa davanti alla Gioconda.
Se devo fare un paragone, "Seppellimento del Conte di Orgaz" lo immagino vicino al Cristo morto del Mantegna. Tutti e due i Maestri hanno unito dramma e tecnica.
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Mantegna: "Cristo morto", 1475
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(dettaglio)
Nei quadri delle Madonna con Bambino è molto difficile perché i grandi pittori fanno capolavori nei visi delle madonne e dei bambini. La differenza tra i grandi in assoluto e gli altri delle rispettive scuole si nota quasi sempre nelle mani non della Madonna, ma in quelle dei bambini che sono difficilissime. A volte sono rattrappite, a volte sono nascoste dietro il velo blu.​
I più grandi maestri come Raffaello raccolgono la sfida delle mani e non le nascondono. 
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Raffaello: "Madonna del Cardellino", 1505
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La mani dei bambini (particolare)
FotoHanry Moore: "Reclining Figure", 1929
Mi diceva lo scultore e mio amico Scalvini (Fondazione Maugeri): "Guglielmo, quando non sai cosa fare, metti le mani in tasca!".
​
​L'ironia era evidente perché lo scultore che non poteva certo ricorrere a questo trucco,  a meno che uno non le voglia mettere dietro la schiena. La giustificazione tecnica a cui ricorrono alcuni artisti è quella che in scultura non si devono mai creare spazi vuoti. Vedi le sculture etrusche e quelle anche più famose di Hanry Moore.

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    Guglielmo Spotorno

    Chiamato Gugi, è più cellese che milanese.
    ​Da bambino, da ragazzo, da grande. Qui ha incontrato Agata, che ha sposato, qui sono nati i primi disegni e da questa e dal suo vento sono nate le sue poesie, che lancia in aria come aquiloni. Anche colori e dipinti nascono da questo mare e da questo sole.

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