Un dipinto vale perché qualcuno lo compra e dimostra di condividere l'opinione dell'artista. Andate a chiedere ai critici di comprare un quadro: "Ma per l'amor di Dio. Me lo deve regalare!". E se parlo delle mie teorie qualcuno chiede un caffè doppio. Solo Elena Pontiggia, mia grande amica, ascolta interessata e mangia focaccia con le cipolle.
Uso questo titolo 'ironico' perché se spiegassi di 'connessioni della conoscenza' perderei metà dei lettori per strada. Devo parlare con linee e colori... allora quasi tutti mi seguono. La scrittura è morta, vive solo l'immagine. E allora io devo 'buttare avanti' i miei quadri. E devo stare attento a non spiegarli perché ognuno vuol essere proprietario del proprio immaginario. Per questo i critici sono inutili.
Un dipinto vale perché qualcuno lo compra e dimostra di condividere l'opinione dell'artista. Andate a chiedere ai critici di comprare un quadro: "Ma per l'amor di Dio. Me lo deve regalare!". E se parlo delle mie teorie qualcuno chiede un caffè doppio. Solo Elena Pontiggia, mia grande amica, ascolta interessata e mangia focaccia con le cipolle.
Sono lontano dal mare e voglio tornarci con i miei dipinti degli anni '70.
In questi giorni ho preso tele e pennelli e ho dipinto come può essere la mia morte. E' un periodo inquieto e dipingere è l'unico modo per esprimerlo con pudore, mistero e un po' di rabbia. Gli altri quadri sono due 'Autoritratti" e due 'Muri'.
La mia mostra a Megève di un mese è stata un'importante esperienza. C'è stato un incessante scambio di corrispondenza e non sono mancate le incomprensioni, non tanto per la lingua, quanto per un diverso modo di interpretare una mostra d'arte. Ma c'è stata anche la soddisfazione che l'esposizione personale dei miei dipinti avvenisse in concomitanza di altri eventi di grande visibilità (Il "Tour de France" per citare quello di maggior rilievo, ma anche numerosi appuntamenti musicali e SO Art & Design stesso, a cui ho fatto parte). Ho scelto questo articolo a fine mostra, perché nella fotografia i veri 'attori', non sono mio figlio Riccardo (che ringrazio per aver rappresentato la famiglia) e Brigitte Cezanne (curatrice della mostra), ma due dei miei quadri più interessanti, "Chinati davanti al Re" e "Cristo Cittadino" che ad arte sono stati messi uno vicino all'altro.
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Guglielmo SpotornoChiamato Gugi, è più cellese che milanese. Archivi
Ottobre 2021
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