Guglielmo Spotorno
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Diario di bordo

Novità, suggerimenti, aneddoti.

Guglielmo è strafatto.

29/4/2015

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<<Nonno, se non sei ‘strafatto’, nessuna squinzia ti fila!>> 
(parlando di amori giovanili con mio nipote NdA).
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"Strafatti", 2015
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"Simbologia dell'ISIS", 2015
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"Follia dell'ISIS", 2015
Ho dipinto 3 quadri. Soggetti e tecnica non sono semplici. 
Verranno esposti alla prossima mostra. 


Cosa ne dite?

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Fondazione Francesco Spotorno Onlus.

28/4/2015

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Da verifiche personali, ho constatato che purtroppo la Fondazione Francesco Spotorno Onlus è sconosciuta a molti cellesi. 

La Fondazione è nata nel 1960 per opera di mio padre, Franco Spotorno. Io ne sono stato cofondatore e ora ne è Presidente mio figlio Dott. Franco Spotorno.

La Fondazione è stata creata a favore di tutti i residenti a Celle. Ha un patrimonio immobiliare di 10 appartamenti e 4 box.

Una delle ragioni di questa mancanza di notorietà forse dipende dal fatto che le molte elargizioni sono andate a favore di enti, i quali non hanno quasi mai dato pubblicità al fatto che i fondi provenissero dalla Francesco Spotorno Onlus. 

La Stampa di Torino e Il Secolo XIX di Genova, nell'ottobre 2010 hanno pubblicato ad intera pagina l'importo totale che la Fondazione ha messo a disposizione della comunità. €250.000, non attualizzati a data odierna

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Da Firenze a Celle Ligure.

27/4/2015

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Achille Funi. Nudo femminile, 1929. Olio su tela 70x90

Da Fondazione a Fondazione.

Guglielmo Spotorno ha accolto la domanda di prestito che la Fondazione Salvatore Ferragamo ha rivolto alla Fondazione Francesco Spotorno Onlus. In occasione delle celebrazioni di Firenze Capitale, il Museo Salvatore Ferragamo propone una mostra sulla storia di Palazzo Spini Feroni. 


'Un palazzo e la città'

Palazzo Spini Feroni
Firenze
Museo Salvatore Ferragamo 



come raggiungerlo

7 maggio 2015 - 3 aprile 2016
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comunicato stampa

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Quali ceramiche preferite?

24/4/2015

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Ritorno alla ceramica per i fratelli Poggi, Ceramiche San Giorgio.
Sono incerto, consigliatemi una scelta.
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Sasha Benedetti sei grande!

24/4/2015

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"Ma come fa?
Ma come cavolo fa?
Come fa l'acqua,  fluido mobile, instabile, isterico, indomito, dalle movenze assolutamente imprevedibili ed imprendibili, a piegarsi in forme e geometrie cosi regolari, ordite, anche ardite, comunque composte? Quali misteriose ed invisibili forze pulsano dentro l'onda componendone l'aspetto esteriore e visibile? 
Quali forze riescono ad ordinare un fluido così matto?
Poi, tutto sparisce rapidamente, troppo rapidamente, perché l'onda va via.
Fotografo le onde per averle sempre con me, per non dovermi consolare con il ricordo di un'emozione, che con il tempo finirebbe per evaporare, inevitabilmente.
"

Sasha Benedetti
www.sashawaves.com


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Mi rende felice avere due amici: Chicco Maggioni e Sasha Benedetti. 
Così diversi, ma così legati al comune mistero e rispetto del Mare. Finalmente! Siete arrivati con le vostre macchine fotografiche.
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San Pietro e Maracanà.

23/4/2015

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10 Dicembre 2011  Marina degli Aregai (IM).

"Sorprendente... emozionante... sono termini che potremmo usare in quasi tutte le immersioni, dipende dalla nostra capacità di riuscire a vedere le meraviglie intorno a noi...
Qualche immersione è più sorprendente di altre, per esempio quella che mi è capitata un dicembre, un sabato. 
Al solito, Diving Nautilus di Marina degli Aregai, con la consueta calda e simpatica accoglienza di Davide e del  gruppo che accoglie tutto l’anno gli “irriducibili” come me.
Partiamo per il nostro tuffo e mentre scendo mi attardo un poco a sistemare la mia macchina foto. Arrivo sul fondo, il tempo di un paio di foto di “riscaldamento”, alzo lo sguardo, sono solo e...un bellissimo S. Pietro è lì, ad un metro da me, che mi guarda, incuriosito. 
E’ l’inizio di una mezz'oretta insieme, lui sembrava molto tranquillo...io ero eccitatissimo, ma non volevo farglielo capire! 
La mia meraviglia posava, un po’ vezzoso, e ad un certo punto ha pure sbadigliato (foto). 
Io cercavo le inquadrature migliori, lui a volte sembrava un po' timido, a volte si metteva in fronte a me, comunque era fantasticooooo!!!!!!  
Risalendo ero felice..che tuffo...che bello...che emozioni...che sabato!!!"

Chicco Maggioni
www.chiccomaggioni.com


Il Maracanà è un rito collettivo e rumoroso. Il racconto di Chicco è puro silenzio, come l'acqua dei suoi incontri.

La differenza fra il San Pietro e il grande maestro che lo dipinge sta tutta lì: l'artista e uomo capisce la differenza, il San Pietro no, non sa quanto è bello. La natura, per quanto bella, non conosce sé stessa. 

Noi siamo perdenti nella realizzazione, ma vinciamo il confronto con la natura perché capiamo questa differenza. E ognuno va per la sua strada.

Nessun pittore potrà mai rendere la bellezza della natura.
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Azalee e Lampedusa.

20/4/2015

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Noi, a volte, pensiamo che la natura partecipi ai nostri dolori.
Non è così, la natura va per la sua strada. Nel Mediterraneo i pesci continuano a correre indifferenti.
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Fiori di casa mia
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"Il mare di Lampedusa" - Guglielmo Spotorno, 2014
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Fugassette e belin: 178 - D'Alema: 35

17/4/2015

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Sembra impossibile ma è così.
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Caterina Cerisola dei Ferrari e la povera Bruna Mordeglia, famose a Celle per le focaccette, battono D'Alema ex presidente del Consiglio 178 a 35. Non è un sondaggio.

L'è u fetu che i zeneizi ghe n'an pin e cugge d'a politica.
....
Arriva Pietro Cerisola e, vedendomi scrivere, mi dice: 

"Lascia perde che de lì nu sciorte ninte. U l'è cumme gratto u cu a cigoa".

(Mi scuso con i vecchi liguri se ho fatto errori di scrittura).
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Il baffetto a caccia di rivincite
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Tonino, il Genoa e Juan Alberto Schiaffino.

17/4/2015

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Lettori partite dal fondo, c'è una  versione musicale che  i genovesi direbbero "belu come u tramuntu d'este''.
Questo articolo è stato pubblicato sul quotidiano 'La notte', nella mia rubrica settimanale 'Fuori campo'. E' un articolo lungo per i giovani lettori, ma ha avuto successo, anche a Milano. 
Parla di Celle, dei genoani e degli uruguagi. 
E io lo pubblico a dispetto delle regole di comunicazione con il computer.

I liguri, la pelota e Juan Alberto

   Sto pulendo i tremagli sotto gli occhi di due Milanesi, cercano coralli e conchiglie da mettere sul comodino. Sento grida e fischi. Dietro la fabbrica di Baglietto spunta un Accelerato. E' pieno di genoani in bandiera e cartelli, affacciati ai finestrini come reclute. <<Van a Zena - dice Agostino che mi sta aiutando - pe festeso u ritorno in serie B>>. (Agostino Perata, 'Gustin' detto "Biancaneve" perché era nero di pelle - NdA)      
   E' strano, io penso, i liguri sono gente di sale negata all'entusiasmo; ma quando si tratta del Grifone il sangue fermenta come vino nelle botti. Non si tratta più di serie A o B, esiste il Genoa e basta.
   L'accelerato rossoblù si dissolve lasciandosi dietro il senso di una felicità quasi infantile di quell'ultimo cartello, gridato al sole: ‘genoani si nasce, sampdoriani si diventa’. Cosa avrebbero detto i vecchi marinai? Quelli della costa, che navigavano mari e oceani pieni di fame e di rabbia.
   Mi allontano con il pensiero. Seguo quella rete che mi passa tra le mani, maglia dopo maglia. 
Ricordi disordinati. Gli ex voto dei marinai nella chiesetta di Noli e mio nonno Domenico: caduto dall'albero del <<Fortuna>>, si è piantato sul ponte e ha gettato un urlo che i gabbiani volarono via. 
   Vedo arrivare Tonino (Tonino Cerisola - NdA). E' come una mela spezzata in due: metà per i suoi stabilimenti balneari, l'altra metà tutta per il Genoa. D'estate affitta le cabine ai milanesi; se invece arrivano i tedeschi, fa finta di non capire e ripete, come sovrappensiero: <<Tutto occupato, tutto occupato>>. Ma d'inverno il suo cuore è tutto genoano; <<è di quelli che vanno a San Benedetto del Tronto a gridare forza Genoa, e magari a prendere qualche legnata>>. Tonino, caro amico, era un dilettante della bici. Diventava ‘professionista’ solo per la Milano-Sanremo: <<Tenevo le ruote dei Binda, dei Girardengo, quasi sempre alzato sui pedali>>. Arrivato a Celle Ligure, qualcuno gridava: <<Mamma Rosetta, ha buttato la pasta!>>. Lui non aspettava altro, voltava verso casa e lo mettevano a letto che era viola, altro che trenette col pesto! La Milano-Sanremo continuava senza di lui, e così tutti gli anni.
   Con gente di questo calibro, di questa forza, al seguito, come si fa a non diventare campioni del mondo? Questa gente se lo merita, non può vivere sempre di ricordi, delle fotografie in mutandoni del Genoa Cricket and Football Club, o di quello che, lontano, hanno fatto i figli della Liguria: i leggendari Gambetta, Scarone, Vernazza, Schiaffino.
   Indimenticabile Juan Alberto, trapiantato sul rio de la Plata dal porto di Camogli, da dove erano partiti i nonni. Juan Alberto, il simbolo di quella misura, di quella sintesi, che sottende tutto il calcio (ligure) uruguagio. Il calcio più intelligente del mondo, fatto di saggezza, valutazione esatta di quello che si può e non si può fare. Uomini alti e duri, coscienti dei propri limiti rispetto ai vicini e nemici brasiliani, neri che possono tutto in palleggio e acrobazia. Veri cavalli matti, che madre natura ha dotato di caviglie e fantasia superiori. E allora cosa fa il ligure Schiaffino? Tiene la palla bassa, la fa viaggiare in dialogo stretto e misurato, a filo d'erba. I neri si smarriscono di fronte alla sua razionalità. Il Pepe, esce dal Maracanà, campione del mondo. È la vittoria dell'intelligenza.
     Dato uno Schiaffino al Genoa, qualcuno in cui quelli della tribuna Nord possano veramente credere e magari picchiarsi: <<U nu se po pigià de cartele pe dei stanchi e di figiuame>>.
   A questo punto, lasciando perdere certi vecchi genovesi, che per mettersi ‘a ridosso’, viaggiano in millecento, mentre le loro navi girano per il mondo. Possibile che nessuno capisce… fare un grande Genoa è il modo per entrare nella storia. Magari vicino a Cristoforo Colombo.

                                             Guglielmo Spotorno
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L'amico Tonino
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Finale Campionato del Mondo 1950. Il gol di Schiaffino al Brasile: l'Uruguay agguanta il pareggio.
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Unità di misura.

16/4/2015

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Un fanatico cellese del computer è venuto a trovarmi con un papé de fugassette e con un elenco di musse e belin da condividere con i vecchi di celle e vicine frazioni.
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    Guglielmo Spotorno

    Chiamato Gugi, è più cellese che milanese.
    ​Da bambino, da ragazzo, da grande. Qui ha incontrato Agata, che ha sposato, qui sono nati i primi disegni e da questa e dal suo vento sono nate le sue poesie, che lancia in aria come aquiloni. Anche colori e dipinti nascono da questo mare e da questo sole.

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