"Nous volevoum entrare nel catino di gioco", chiede Totò.
"Catino, catino...la vanno a fare" prosegue Totò. "Ma signore, che signore è lei? Come ha fatto a superare la Grande Muraglia?".
Arrivo io, riconosco Totò: "Cavaliere, commendatore, grande ufficiale, mi segua..."
"Ma chi è lei? Un poliziotto? Io sono immacolato. Guardi la mia camicia!"
Riesco a prenderlo per un braccio: "Su, venga che mi fa perdere la partita".
"Quale partita? Guardi i cinesi...non è ancora incominciata. Come si fa a perdere?"
Ci sediamo, segna la Juve. Totò si alza e fa il gesto dell'ombrello.
"Ma che fa, ha segnato la Juventus". 0-1
"Ma quelli sono migranti senza patria, pagati da me, da lei, da tutti questi fessi"
Totò: "Distinguiamo signor cinese"
"Io non sono cinese! E NON SONO FESSO!"
"Torniamo a distinguere: lei un po' di sangue cinese...dica la verità"
"Ma quale signore? Guardi gli occhi, la bocca, i capelli"
Totò: "Si vergogni. Come uomo si vergogni, lei non fa vedere quel casino...mi scusi, quel cosino che ha tra le gambe. Confessi! Lei è un fedifrago, la lasciato la moglie dall'altra parte della Muraglia"
Segna la Juve. 0 - 2.
Totò: "Io non so come si usa in cina, ma qui a Napoli un ombrello alla volta".
Prosegue Totò: "Voi cinesi, cavaliere, avvocato, ma la puzzettina dove la mette?"
"Ma cosa c'entrano le puzzettine?"
"Se c'entrano...c'entrano! E poi escono, controlli alla fine della partita. Controlli ora che sfolliamo, si chini. Alle spalle dei cinesi, che scendono la scalinata. Quelli sfollano, scalinano, ma puzzettano. Ma poi chi ha vinto?"
"La Juventus, due a zero"
"Ma si...e poi Milano è Milano...avete il panettun, e noi la differita".
"Forse voleva dire la differenziata"
"Non dettagli...non iniziano tutte e due per diffe? E non faccia il cinese!"