Guglielmo Spotorno
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Diario di bordo

Novità, suggerimenti, aneddoti.

Uomo fuori dal quadro.

30/10/2015

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Caracas, 2015
La critica: "Esporre Caracas? Non se ne parla"

Gugi: "Io ce lo voglio"

La critica: "Sistema la parte destra. E poi se ne parla"

Io ho preso il grattacielo a destra e l'ho trasformato in  uomo che esce dal quadro.
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Caracas, l'uomo "grattacielo"
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Caracas (particolare del volto)
A proposito di Caracas, avete i conti in disordine? Nominate un generale.
Maduro, Presidente del Venezuela, visti valuta azzerata e file davanti ai negozi vuoti, ha pensato di dichiarare guerra alla crisi nominando un Generale dell'Esercito come Ministro dell'economia. Con dietro i suoi carri armati.
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Qui l'articolo sul corriere.

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Federico Fellini e un dodicenne Guglielmo.

14/10/2015

 
ImmagineLa copertina del Catalogo originale del 1951.
Per poter giudicare quanto presto io sia entrato nel mondo dell'arte, più importante di un curriculum personale di artista, è il Concorso internazionale della scuola, di cui ho conservato il catalogo.

Gli allievi delle scuole pubbliche di tutta Italia ebbero il compito di fare un disegno a mano libera durante 5 ore di lezione straordinaria di disegno. Io ero alla scuola media di Via Tadino a Milano.

​A Roma, Palazzo Venezia, furono selezionati i disegni provenienti da tutti i Paesi del mondo. Il numero dei selezionati fu di 700 ragazzi italiani e 400 stranieri circa (provenienti da 33 diversi Paesi). Le opere che meritarono la pubblicazione in catalogo 69, solo 2 da Milano, tra cui la mia.

Visi immaginari, vestiti barocchi, stralunati e fuori dal tempo. Immobili, con gli occhi alla loro destra, perché di là viene la paura.

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Il grande regista Federico Fellini, quando visitò la mostra e vide il mio disegno in punta di penna, titolo "Incubo", rivolgendosi all'organizzatore disse: "Posso conoscere questo ragazzo che ha sogni così vicini alla nostra realtà?”. Arrivò una telefonata da Roma, ma non se ne fece nulla perché, appena finita la guerra, il viaggio verso la capitale sarebbe stato un'avventura.

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Si ringrazia Gabriele Lodetti della Storica Libreria Bocca, la più antica d'Italia, per il meticoloso lavoro di ricerca presso il Ministero competente, che circa 20 anni fa mi ha permesso di entrare in possesso dell'Originale del Catalogo del Concorso del 1951

Clicca sui disegni per ingrandirli
Incubo1, 1950. Proprietà dell'autore.
Incubo2, 1950 - Proprietà Ministero della Pubblica Istruzione - premio ‘Mostra artistica internazionale della scuola’, Roma Palazzo Venezia.
Incubo3, 1950. Proprietà dell'autore - Primo premio nazionale Società Motta - Alemagna.

Gesù e le biciclette.

7/10/2015

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Leggete questo scritto che mi ha mandato ieri un amico. Lo trovo fantastico.
Vedo molte qualità che a volte io non ho: semplicità, umanità e Fede. ​E poi quel saper raccontare di uomini che nascondono la loro vita nella nebbia. Vicino a quei canali dove l'acqua è immobile e senza vita.

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​Ciao Guglielmo
e buon pomeriggio
stai bene? No news good news? 
 
Oggi nell’intervallo di mensa,  a Scuola Di Comunità, si parlava di testimonianza...
 
C’è stato lo spazio di tempo sufficiente perché raccontassi una mia esperienza di come la testimonianza si - dipenda da te - ma è di un altro:

- Amo scorrazzare in mountain bike, però il tempo donato alla due ruote è rubato agli altri doveri e quindi mi costringe e mi restringe.

- Proprio per queste restrizioni non mi sono fermato quando sul ciglio della strada del mio rientro a casa ho visto due ragazzi in difficoltà per una probabile foratura. Pedalando ancor più forte mi sono detto: "Sei una merda". Però non ho tempo.

- All’uscita successiva – la settimana dopo - ho forato e avendo, stranamente, dimenticato solo la pompa, ho chiesto aiuto, trovandolo in un signore che si e fermato per prestarmela. Ripensando poi all'episodio e confrontandomi nella circostanza analoga con quel signore, mi sono sentito ancora più una merda.

- Qualche settimana dopo, era domenica, e mia  suocera era in ospedale, dovevo scegliere se accompagnare Cristina da sua madre o uscire con l'adorata bicicletta. Quando, poco dopo, il vento mi sferzava il viso, ho pensato: "Sei una merda". Magari però dopo la gita vado a trovare anche io la nonna in ospedale.

- Lungo l’alzaia del Naviglio Grande incontro un tipo che ha forato. Mi sono detto: "non ho tempo, devo andare dalla nonna". E subito ho pensato "sei una merda" perché sai che non è vero. E' vero invece che hai solo voglia di pedalare e goderti la  gita.

- Alle grida di richiamo del malcapitato però non ho potuto omettere oltre... e... mi sono fermato. Ho girato la bici e... così... ho incontrato un altro. Un altro che, pian piano, si è rivelato essere: senza soldi, senza documenti, senza telefono, senza bici e in serata rischiava di essere anche senza una famiglia,  perché la moglie e la figlia erano stanche di essere alluvionate nel suo alcool. La moglie gli aveva chiesto un incontro definitivo. Ecco perché era quasi ubriaco, di alcol e di paura.

- La mia camera d’aria si rivela non adatta alla sua bici e quindi non mi resta altro che: prendere, andare a circa tre chilometri fino dal ciclista di Bernate Ticino, che è aperto anche la domenica, con la sua bici nell’altra mano, lì, mettere la camera adatta e ritornare da lui.

- Vedendomi arrivare, anche se non ancora totalmente sobrio, mi ha chiesto: "ma perché fai tutto questo per me?".

- Io gli ho risposto - con tremore imbarazzato – "Sai, sono uno, un po’ di Fede".

- "Davvero?"

- "Si davvero, e non credo nel caso".

- Lui sorride e commosso in dialetto dice "allura al ghé da bon!"

- Fra le lacrime mi confessa, la sua condizione di alcolista, che gli sta - nonostante i due tentativi di recupero anche in comunità - avvelenando la vita di famiglia e la socialità.

- Lo ascolto, mentre lo riaccompagno a casa dai fratelli dove alloggia da quando la moglie lo ha allontanato da casa.

- Nelle rare occasioni che ho di parlare io, gli indico il rimedio che  Gesù gli può offrire per USCIRE dalla sua situazione. Gesù è uno che può risolvere i problemi di tutti gli uomini.

- A casa, la cognata mi da i soldi della camera d’aria. Ci salutiamo fra gli abbracci. Non ho il suo telefono e non so dove abita, e ora credo di non ricordare nemmeno più il suo nome.

- So che io avuto un incontro e lui anche.

Ciao caro Amico impegnativo
A presto
g

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    Guglielmo Spotorno

    Chiamato Gugi, è più cellese che milanese.
    ​Da bambino, da ragazzo, da grande. Qui ha incontrato Agata, che ha sposato, qui sono nati i primi disegni e da questa e dal suo vento sono nate le sue poesie, che lancia in aria come aquiloni. Anche colori e dipinti nascono da questo mare e da questo sole.

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