Anche negli 'Incubi' disegnati a 12 anni, il Tempo presente era mia zia Ester. Attorno a lei ruotavano gli altri... il mondo intero. La zia era la figura più ingombrante: la pipa in bocca e vestiti così barocchi da sembrare una cassata siciliana... Gli altri personaggi, inquieti, si davano il turno nei miei sogni.
Nella mia vita, fin da quando ero ragazzo, ho sempre dipinto 'nel tempo' e 'fuori dal tempo'.
Anche negli 'Incubi' disegnati a 12 anni, il Tempo presente era mia zia Ester. Attorno a lei ruotavano gli altri... il mondo intero. La zia era la figura più ingombrante: la pipa in bocca e vestiti così barocchi da sembrare una cassata siciliana... Gli altri personaggi, inquieti, si davano il turno nei miei sogni. Nel 2016 ho avuto una intuizione che certo non si riferiva al Ponte Morandi in modo specifico, ma alla situazione di GENOVA vista dall'alto. Con il dipinto interpreto un ENTROTERRA MARCIO, edifici e BANCHINE del porto in primo piano. All'estrema destra il ritaglio dedicato alla Natura, l'ACQUARIO. I poveri pesci che ho visto nelle vasche dell'acquario erano scoloriti e molto tristi (e io li conoscevo bene quando li pescavo, per colore e per energia).
E così ho costruito una tela e una cornice ridotta di proposito per far capire alle persone che l'AVARO OMAGGIO ALLA NATURA non è altro che uno zoo, una prigione per i poveri pesci. Meglio morire, meglio volare dal ponte, meglio finire nelle reti. Andate tutti al diavolo. Le truppe americane costringevano alla fuga quelle tedesche sulla costiera ligure. I tedeschi fermi a Celle avevano deciso di lasciare il nostro paese. Non è stata per loro una decisione facile perché sulla collina dei Bottini avevano fatto delle trincee di difesa e soprattutto avevano piazzato potenti cannoni che controllavano il mare. Ne posso parlare perché il mio amico ormai scomparso Giacomo Mordeglia, aveva lavorato per questi bunker e mi aveva raccontato tanti aneddoti. Ne scelgo uno per gli amici cellesi e per tutti i cercatori di funghi. I tedeschi, nella loro organizzazione, avevano delle sostanze chimiche che permettevano di fare una zuppa di patate e con funghi anche tossici. Ritorniamo alla cronaca. Da Genova ad Arenzano, le truppe americane premono con i carri armati e l'esercito tedesco fermo a Celle Ligure. Quando arriva l'ordine di lasciare il nostro paese, il generale tedesco decide di minare la zona più prestigiosa di Celle, quella chiamata Crocetta, che unisce Celle Piani con Celle Paese. L'ultima notte, proprio l'ultima, un partigiano idiota decide di passare alla 'storia' e uccide come un cecchino un tedesco di guardia sulla Strada Romana. Parte la rappresaglia e i tedeschi fanno brillare le mine. Tutta la Crocetta diventa macerie e polvere. Io, a 7 anni, di ritorno a Celle, ho camminato per quella larga strada di terra battuta e di detriti che sarebbe diventata 'La Passeggiata'. Per i maligni 'il viale del tramonto', per i turisti la gioia, e per i bambini la possibilità di vedere le mareggiate proprio sotto di loro, senza nessun pericolo. Un vero film della natura che ancora oggi è la prima attrattiva di Celle. Solo per cronaca cito i fallimenti dei tanti baristi che hanno cercato di trasformare la passeggiata in luogo alla moda. Ora l'Alborada sarà forse destinata ad accogliere la biblioteca. Dal Rap ai libri di cultura. Impennata evolutiva. Celle ogni tanto sorprende. E questo non è male, visto che ci considerano un 'paese di vecchi'. Ci sono state poi altre vicende minori e divertenti. Il tentativo molto costoso, ma di grande interesse delle piante grasse, in un mix tra il salino del mare portato dal vento e lo scarico delle auto che passavano proprio sopra le delicate piante. Qualcuno ha poi rubato le più piccole... allora hanno messo delle ceramiche che non hanno trovato ancora nessun appassionato del furto. C'è anche un pozzo molto bello, ma la sorpresa è che non c'è acqua. La passeggiata di Celle, ceramiche o non ceramiche, è una delle più belle d'Italia. Pavimentata in porfido ha una elegante balaustra in pietra rosa di Finale. Molti ne reclamano la paternità. L' Onorevole Russo o altri. Non importa, resta l'opera. E' un balcone a vista sul mare, sia calmo che in tempesta. Qualcuno mi ha detto: "Andiamo anche di notte... è un teatro a cielo aperto". Tutte queste parole sono presupposto di arrivo della televisione. La Radio Televisione Italiana decide di fare il primo collegamento prova con Celle, proprio per l'inaugurazione ufficiale della passeggiata. E' l'inizio degli anni '50 e la RAI costruisce con quattro assi un piccolo teatro di posa proprio sul 'pennello'. I soldi sono pochi e si deve fare pur qualcosa per non limitarsi al discorso dell'Avv. Gigi Becce, Presidente della Azienda Autonoma di Soggiorno. Gli organizzatori propongono un concorso di poesia, direttamente in apertura di trasmissione. I concorrenti, io e gli altri partecipanti, abbiamo un'ora di tempo per scrivere una poesia. La si deve leggere in diretta, davanti le telecamere. Mi ricordo che l'ho riletta non so quante volte, stando seduto sul muretto di fronte al campo di tennis del Villa Costa. L'avevo scritta lì sul tavolino, sotto lo sguardo benevolo del vecchio 'Scintilla' Costa, che ogni tanto interrompeva le sue liti con il figlio. Sono 'ceti', ma a quell'epoca erano famosi e istituzioni di Celle Piani. E' sufficiente vedere il mio abbigliamento con i jeans larghi rivoltati, la maglietta da marinaio e il golf sulle spalle... per capire la moda trasgressiva (???) dei tempi.
Vorrei sapere chi è quella bella ragazza a destra... spero proprio che sia viva. Questa era la gioventù di allora. PS: Sono in cerca di aiuto per ulteriori notizie e precisazioni |
Guglielmo SpotornoChiamato Gugi, è più cellese che milanese. Archivi
October 2021
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