Alta più di 2 metri e pesante 3 quintali, ha superato burocrazia, assicurazioni, controlli ed è scesa dal quinto piano della mia casa di Milano, lentamente sul grande camion. Le persone incuriosite si sono fermate sul marciapiede a testa in su. Non accade tutti i giorni che una 'Danzatrice' di 3 quintali 'voli' nel centro di Milano.
Arriva la 'donna che danza davanti al mare'.
Alta più di 2 metri e pesante 3 quintali, ha superato burocrazia, assicurazioni, controlli ed è scesa dal quinto piano della mia casa di Milano, lentamente sul grande camion. Le persone incuriosite si sono fermate sul marciapiede a testa in su. Non accade tutti i giorni che una 'Danzatrice' di 3 quintali 'voli' nel centro di Milano. Scrivere di Miracoli in Liguria, di questi tempi, lo può fare solo Toti... scrivere di Miracoli nell'Assistenza degli anziani, lo si può fare, si!...
Qualche giorno fa sono stato invitato nella 'casa degli anziani' di Celle insieme al Vescovo di Savona Gero Marino e al vice parroco di Celle Ligure, un 'diversamente bianco' del Burundi, alto come un armadio, che forse si è fatto prete rinunciando a giocare in N.B.A. Il quartetto si completava con l'Ing. Bernardo Arecco, vicepresidente della struttura. Chiamarla 'struttura' è un'offesa: quello che ho visto è il miglior albergo di Celle Ligure. Neppure in Svezia e Danimarca ho trovato qualcosa di simile. Io non sono certo nullatenente, ma se la situazione volgesse al peggio... proprio al peggio... un pensiero per mettermi in lista di attesa lo farei. Le truppe americane costringevano alla fuga quelle tedesche sulla costiera ligure. I tedeschi fermi a Celle avevano deciso di lasciare il nostro paese. Non è stata per loro una decisione facile perché sulla collina dei Bottini avevano fatto delle trincee di difesa e soprattutto avevano piazzato potenti cannoni che controllavano il mare. Ne posso parlare perché il mio amico ormai scomparso Giacomo Mordeglia, aveva lavorato per questi bunker e mi aveva raccontato tanti aneddoti. Ne scelgo uno per gli amici cellesi e per tutti i cercatori di funghi. I tedeschi, nella loro organizzazione, avevano delle sostanze chimiche che permettevano di fare una zuppa di patate e con funghi anche tossici. Ritorniamo alla cronaca. Da Genova ad Arenzano, le truppe americane premono con i carri armati e l'esercito tedesco fermo a Celle Ligure. Quando arriva l'ordine di lasciare il nostro paese, il generale tedesco decide di minare la zona più prestigiosa di Celle, quella chiamata Crocetta, che unisce Celle Piani con Celle Paese. L'ultima notte, proprio l'ultima, un partigiano idiota decide di passare alla 'storia' e uccide come un cecchino un tedesco di guardia sulla Strada Romana. Parte la rappresaglia e i tedeschi fanno brillare le mine. Tutta la Crocetta diventa macerie e polvere. Io, a 7 anni, di ritorno a Celle, ho camminato per quella larga strada di terra battuta e di detriti che sarebbe diventata 'La Passeggiata'. Per i maligni 'il viale del tramonto', per i turisti la gioia, e per i bambini la possibilità di vedere le mareggiate proprio sotto di loro, senza nessun pericolo. Un vero film della natura che ancora oggi è la prima attrattiva di Celle. Solo per cronaca cito i fallimenti dei tanti baristi che hanno cercato di trasformare la passeggiata in luogo alla moda. Ora l'Alborada sarà forse destinata ad accogliere la biblioteca. Dal Rap ai libri di cultura. Impennata evolutiva. Celle ogni tanto sorprende. E questo non è male, visto che ci considerano un 'paese di vecchi'. Ci sono state poi altre vicende minori e divertenti. Il tentativo molto costoso, ma di grande interesse delle piante grasse, in un mix tra il salino del mare portato dal vento e lo scarico delle auto che passavano proprio sopra le delicate piante. Qualcuno ha poi rubato le più piccole... allora hanno messo delle ceramiche che non hanno trovato ancora nessun appassionato del furto. C'è anche un pozzo molto bello, ma la sorpresa è che non c'è acqua. La passeggiata di Celle, ceramiche o non ceramiche, è una delle più belle d'Italia. Pavimentata in porfido ha una elegante balaustra in pietra rosa di Finale. Molti ne reclamano la paternità. L' Onorevole Russo o altri. Non importa, resta l'opera. E' un balcone a vista sul mare, sia calmo che in tempesta. Qualcuno mi ha detto: "Andiamo anche di notte... è un teatro a cielo aperto". Tutte queste parole sono presupposto di arrivo della televisione. La Radio Televisione Italiana decide di fare il primo collegamento prova con Celle, proprio per l'inaugurazione ufficiale della passeggiata. E' l'inizio degli anni '50 e la RAI costruisce con quattro assi un piccolo teatro di posa proprio sul 'pennello'. I soldi sono pochi e si deve fare pur qualcosa per non limitarsi al discorso dell'Avv. Gigi Becce, Presidente della Azienda Autonoma di Soggiorno. Gli organizzatori propongono un concorso di poesia, direttamente in apertura di trasmissione. I concorrenti, io e gli altri partecipanti, abbiamo un'ora di tempo per scrivere una poesia. La si deve leggere in diretta, davanti le telecamere. Mi ricordo che l'ho riletta non so quante volte, stando seduto sul muretto di fronte al campo di tennis del Villa Costa. L'avevo scritta lì sul tavolino, sotto lo sguardo benevolo del vecchio 'Scintilla' Costa, che ogni tanto interrompeva le sue liti con il figlio. Sono 'ceti', ma a quell'epoca erano famosi e istituzioni di Celle Piani. E' sufficiente vedere il mio abbigliamento con i jeans larghi rivoltati, la maglietta da marinaio e il golf sulle spalle... per capire la moda trasgressiva (???) dei tempi.
Vorrei sapere chi è quella bella ragazza a destra... spero proprio che sia viva. Questa era la gioventù di allora. PS: Sono in cerca di aiuto per ulteriori notizie e precisazioni Le origini All’inizio degli anni venti Franco Spotorno lascia il paese natio della Liguria in cerca di fortuna. Arrivato a Milano entra nel mondo dell’automobile, che caratterizzerà tutta la sua vita lavorativa, sportiva e imprenditoriale. Inizia così a lavorare alla filiale Fiat di Milano, prima come garzone, poi magazziniere e infine venditore.
Ieri sera sono venute da Milano Maristella e Samuela. Due sconosciute. Le precedeva quella “Vecchia Lenza” della Gloria, all’inizio mite, dopo un’ora patrona di casa, sottotetto compreso.
Dopo spumante, moscato e Ruccolino, ho scritto queste poche righe ad un uomo calabro-lombardo di grande cultura. Caro Egidio, per Dio e la Madonna, i tuoi aranci sono finiti. Pochi, piccoli avari... ma generosi di sugo. E di sole, anche se dirupati su per le fasce della collina. La c'è terra mischiata a pietre; e così la pioggia non ristagna, corre di sotto a portare conforto e cibo a quegli alberelli.
Alessandro Benedetti, in arte Sasha, mi ha mandato queste fotografie inedite. Sasha ha fotografato mareggiate in tutto il mondo. Le sue righe dimostrano, da un testo minuzioso quasi 'contorto', un entusiasmo e un'emozione che vanno al di là del suo precedente vissuto.
Il mare non si ferma mai e sorprende anche chi pensa di aver visto tutto. Quando mi sveglio al mattino ho sempre delle grandi idee. L'entusiasmo dura fino alla tazzina di caffè.
A Celle si doveva morire d'inverno.
Più invecchio più ‘lievito’ nel surreale. E' la mia ultima soluzione. Non sono credente e in qualche direzione devo pur andare. Non scendere come gli uomini con l'ombrello, ma salire. Volare nel Bleu. Possono i cinghiali essere una lobby? Possono garantire voti politici? Si muovono tra i Ferrari e la Costa, forse in virtù del trattato di Shengen. Da due mesi i cinghiali mi distruggono campi di patate, fagiolini e fragole... è il rischio di chi semina. Ho provveduto a potenziare il pastore elettrico con un terzo filo. L'Ambito Territoriale di Caccia, nella persona della signora Meucci, mi rimborserà la spesa (così dicono (??)) perché a oggi non hanno una scorta di un metro di filo o di isolatori da poter fornire. Devono arrivare dal Veneto! Il Presidente dell'A.T.C. Sig. Ciocca, ha solo un numero di cellulare a cui risponde a fatica, anche a un Generale mio amico di Milano. Per parlare con lui, che è pagato, sono passato attraverso un avvocato. Tutto questo spiegamento di forze mi è costato tempo, e-mail, telefonate e incazzature diverse. Non avrei fatto tanto se i cinghiali non fossero venuti 4 volte a pochi metri dalla mia casa. Qui non si tratta più di salvare i fagiolini, ma di incolumità mia e delle persone che vivono con me. Non posso più neppure invitare ospiti a cena. Questa mattina si è presentato, con i cani e 2 compagni, un esperto cacciatore. Lo ha fatto con un'ora di ritardo, alle 6 del mattino, mentre io ed altre due persone lo aspettavamo al cancello. E' di Celle e ha fatto finta di conoscermi a malapena. Sorridente e simpatico, è stato gentile perfino con il mio gatto che era uscito dal cancello a curiosare. Dopo un quarto d'ora e pochi latrati, se ne è andato promettendomi di tornare alle 10. Continuando a sorridere mi ha detto: "Sono cacciatore e aspetto l'apertura di caccia per ammazzarne qualcuno. I cinghiali scenderanno giù e io so dove trovarli". Due anni fa sono arrivati persino a Savona, con vista mare. C'è stato qualcuno che gli ha dato da mangiare. Questa premura è sorprendente se si aggiunge che il martedì e venerdì esiste il così detto 'silenzio venatorio', i cinghiali non devono essere disturbati e chi lo fa rischia il penale. Ho parlato con un contadino che ha sempre fantasie bizzarre, ma interessanti: "Non escludo che questa sia una trama per danneggiarci e costringere tutti ad andare dagli ortolani marocchini di Celle". Ai Ferrari sono anche più divertenti: "Il merito dei cinghiali è quello di finire sul piatto dei milanesi con un taglio di polenta". Altri propongono di meglio: "l'unico rimedio è quello di 'concimare' i lati del terreno con 'scorie azotate' UMANE".
|
Guglielmo SpotornoChiamato Gugi, è più cellese che milanese. Archivi
October 2021
All
|