Prendiamo il piccolo. Il mio caso a Celle Ligure, un paese che io ho amato anni fa nelle case e nelle persone e che ora non riconosco più. In sintesi, proprio ora stanno tagliando cinque bellissimi alberi nella mia proprietà per una sentenza del giudice di Savona che ha accolto il reclamo di una vicina che gestisce un B&B. Non entro nella questione perché è tristemente ridicola e lo dimostrano le fotografie.
"VOI UOMINI, VOI SIETE MALATI, IL VOSTRO LEGNO E' MARCIO, IN PERICOLO DI CADUTA.... NON NOI, NOI ERAVAMO FORTI, ALTI, DIRITTI E VI PROTEGGEVAMO DAI COLPI DI VENTO DI TRAMONTANA"
Con attenzione sto seguendo i lavori che la società Trepiù (geom. Marniga) sta svolgendo, e stiamo procedendo molto bene, per cui a breve il viadotto sarà messo in totale sicurezza.
Per finire non mi resta che manifestare tutta la mia stima alle autorità cellesi, si tratta di due o tre persone, non di più, che per ringraziarmi di tutto il lavoro fatto si sono attivate a farmi distruggere un pollaio, un capanno degli attrezzi e adesso cinque bellissimi cipressi. E questo perché io possa vedere lo spettacolo del Bed & Breakfast del mio vicino, figlio del 'RE DEL PREZZEMOLO'.
Di questa vicenda (qui il riassunto) ne hanno già parlato tre giornali: Il Corriere della Sera, Il Secolo XIX e Il Letimbro, spiegando le mie ragioni, ma i giornali durano un giorno. Chi deve ricordare a me stesso, alla mia famiglia, alla Fondazione Francesco Spotorno Onlus che abbiamo a Celle, sono io... dovrei essere così 'stupido' da continuare a fare del bene per il paese di Celle Ligure, guidato da queste persone.
Credo che tutti siano d'accordo nel concedermi una 'pausa di riflessione'.