Guglielmo Spotorno
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Diario di bordo

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Gugi, Nick... e la fretta del vivere.

7/4/2016

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Vale la pena di vivere per arrivare in questo preciso momento in cui senti che un altro ti ha capito... Ci sono voluti mesi, forse milioni di secondi per trovarci, e dire: "ci siamo cercati, e oggi ci siamo trovati e capiti". Domani  litigheremo, ci lasceremo, perché giriamo, giriamo nell'ordine del nostro disordine e arriviamo... E' stato sufficiente questo attacco musicale di Bruberk e le parole, e le foto hanno preso vita. Non capisco Dio, o chi per lui: se avesse saputo quanto amo il jazz, tutto il jazz e tutta la musica sudamericana, mi avrebbe tolto qualcosa per darmi il canto, e uno strumento... ma niente da fare  ho provato tutto, al piano le petit montagnard, la tromba con un vecchio cugino grande costruttore d'organi e Maestro d'orchestra, e non sono riuscito neppure a spernacchiare una nota. Ho comprato una batteria e lì avrei potuto... suonavo in sala di pomeriggio "accompagnando" gli Hot Five di Amstrong. Suonavo con le dita, coi gomiti, con le mani su qualsiasi ripiano trovassi.... ma poi si sono presentati altri incontri. E così Nick ha messo quella musica ed è stato come se mi dicesse "Come fly with me!". Non esistono droghe o alcolici che mi trasformino così la vita, anche per pochi minuti.
Vai Nick, non scendere mai dal treno della vita. Io ci sarò a buttare dentro palate di carbone.
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Ho conosciuto Guglielmo in un giorno di sole, Dicembre 2014.

Mio fratello, che lavora per la Spotorno Car da 10 anni, mi aveva già parlato di lui e del suo lato artistico, regalandomi il catalogo della mostra alla Fondazione Stelline. Io del nome Spotorno ricordavo solo di averlo avuto in anagrafica tra i clienti più esigenti quando, quasi vent'anni addietro, mi occupavo di trasporti e rimessaggio di automobili e lui era ancora legato al marchio ​Fiat.

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Guglielmo cercava qualcuno che potesse raccogliere i suoi pensieri, i suoi scritti e i suoi dipinti su internet. ​Io mi occupavo da qualche mese di realizzazione di siti, più per passione che per mestiere. Ho sempre avuto un ottimo rapporto con tutto ciò che è elettronico, fin da bambino quando mio papà investì 650.000 lire per regalarmi un Commodore Vic20, uno dei primi Home computers.

Da quasi due anni ero senza un impiego stabile: l'ultima azienda aveva chiuso i battenti catapultandomi, per la prima volta a 45 anni, nel purgatorio della disoccupazione.
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Così, quel mattino io e mio fratello saliamo su una fiammante Toyota rossa: direzione Celle Ligure. Più sicuri dell'auto che di noi. Mi aspettavo la classica figura dell'elegante imprenditore un po' snob, in una lussuosa casa moderna. Invece mi trovai subito di fronte a quattro leoni di tufo. Entriamo in una grande e vissuta casa 'rigattiera', aggettivo suggerito dallo stesso Guglielmo, quasi volesse scusarsi del disordine di dipinti, disegni, sculture e vecchi oggetti. E una scrivania che reggeva il peso di qualche dozzina di cartelline in cartoncino colorato, piene di appunti su fogli a righe ingialliti, fotografie sbiadite, ritagli di vecchi quotidiani. Ricordi catalogati con ordine meticoloso.
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E naturalmente progetti: Guglielmo dell'imprenditore ha l'energia delle idee, la professionalità, la correttezza e il coraggio. Dell'uomo d'affari ha tutto, eccetto l'aspetto: quello è da artista, da uno che lavora facendo andare le mani. Un po' pittore, un po' sportivo, un po' pescatore, un po' contadino. Mi ha accolto con scarpe da ospedale e mutandine corte da letto. E questo per tutte le occasioni.
Nella casa di Gugi orto e giardino si legano, si intrecciano. Non c'è prato inglese, e non ci sono cipolle o verze. Tutto è al suo posto in modo disordinato... da ricordare piatti e colori  dei suoi quadri. Sa di essere un provocatore e dice quasi a sé stesso "L'ordine del disordine".
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Avevo già abbozzato alcune idee sulla veste grafica e sulla struttura che avrei dato al sito e la mostrai a Guglielmo, a cui sembrò piacere fin da subito.
Concluso l'accordo siamo passati in cucina, dove Gloria aveva già apparecchiato. Un'insalata dell'orto come prima portata, in stile un po' francese, e un piatto di vere trofie al pesto, innaffiate da un buon vermentino.
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Sulla strada del ritorno pensavo al nuovo incarico e non vedevo l'ora di arrivare a casa per mettermi davanti ad uno schermo e trasformare le idee in bytes. Mi sentivo già contagiato dall'entusiasmo di Guglielmo: man mano che sistemavo pagine, leggevo testi e osservavo vecchie foto mi sembrava di conoscerlo sempre di più e mi chiedevo quante vite avesse da vivere un solo uomo per avere così tanto da raccontare.
E' passato un anno da quel giorno, e le idee hanno preso forme sempre diverse. Doveva nascere come sito "statico", come la solita vetrina d'artista, ma da subito mi resi conto che il Guglielmo-pensiero meritava spazio e dinamismo di un blog.
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Ogni giorno una sfida: "Bufano! Non m'interessa se non si può fare, trova tu una soluzione!". La soddisfazione di aver completato con successo un'impresa è sempre durata l'attimo di buttarsi nella successiva. Non solo ha tanto da raccontare e da insegnare, ma ha un suo stile inconfondibile nel farlo e il suo pensiero non è mai banale o piegato dalle facili logiche. Il suo punto di vista è sempre originale e anticonformista, con quel cervello che non trova mai pace e lo costringe a macinare idee con la potenza di un treno in corsa.
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Anche di notte.

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Ho perso il conto delle telefonate nei momenti e negli orari più disparati e anche la mia segreteria telefonica ci si è affezionata. Solo chi lo conosce può comprendermi se a volte mi lamento di come sia impegnativo collaborare con una persona assediata da questa inesauribile fretta di vivere. Ormai ho la quasi matematica certezza che quando mi vibra in tasca il telefono è Guglielmo con la sua prossima trovata. In moto che scorrazzo in una sfilata di Harley Davidson: Spotorno al telefono. Accendendo la brace del barbeque: è Gugi, urgente naturalmente. Una specie di missione speciale, manco stessimo salvando il mondo. Mentre insacchetto la spesa alla cassa: Guglielmo chiama. Sala prove con la Jazz band: sempre lui. A proposito, nel poco tempo libero mi trasformo in cantante swing, e Guglielmo è l'ascoltatore perfetto per la mia crescita artistica, con la sua capacità di criticare con la massima schiettezza.

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La stima nei suoi confronti supera indenne le incomprensioni o i momenti di nervosismo. Ma non finisce qui: credo che il nostro rapporto sia andato oltre l'aspetto professionale, tramutandosi in amicizia, anche se io e Gugi non siamo ancora passati al "tu".
Mandarsi a fare in culo allegramente, in questo senso, aiuta.

​Nick
www.nickbufano.com


Questa amicizia nasce da un solo incontro, ma con telefonate di liti e complimenti... di giorno e a qualsiasi ora della notte. Per 'fare pace' dobbiamo parlare di musica jazz.  

Gugi

Musica: "Take the A train" - Dave Bruberk & Billy Tailor
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    Guglielmo Spotorno

    Chiamato Gugi, è più cellese che milanese.
    ​Da bambino, da ragazzo, da grande. Qui ha incontrato Agata, che ha sposato, qui sono nati i primi disegni e da questa e dal suo vento sono nate le sue poesie, che lancia in aria come aquiloni. Anche colori e dipinti nascono da questo mare e da questo sole.

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