Guglielmo Spotorno
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Diario di bordo

Novità, suggerimenti, aneddoti.

Guglielmo, parliamo d'arte.

11/7/2015

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Ieri notte, in una ricerca su internet, ho rivisto un dipinto di Van Gogh: 'Aringhe affumicate'.
Io che dipingo, nel vedere quest'opera, ho provato stupore e tristezza.
Lo stupore di come Van Gogh riesca a 'distruggere' con il pennello un soggetto figurativo, recuperandone il dramma dal nulla. Parliamo di due aringhe affumicate!  
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Van Gogh, "Aringhe affumicate", olio su tela cm 33x41, 1889
De Chirico e Casorati (dimentichiamo per un attimo Morandi) hanno tentato qualcosa di simile. De Chirico negli 'Interni metafisici', con i biscotti di Ferrara.
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Giorgio De Chirico, "Interno metafisico con biscotti", olio su tela cm. 50x40, 1952
Felice Casorati ha riproposto l'azzardo nel 'Cestino con uova e rape'.  
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Felice Casorati, "Rape e uova nel cestino", olio su tela cm 40x30, 1942
Penso che Van Gogh  non appartenga né al post-impressionismo, né ad altri movimenti. Ha scritto un Manifesto per lui solo, dove nessuno riesce a capire quella pennellata, a volte ondulata, a volte 'buttata' con violenza sulla tela. 
Rembrandt, nell'opera 'Bue macellato' del 1655, esposto al Louvre, anticipa Van Gogh, che è il più 'vicino' al mio piccolo programma artistico.  
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Rembrandt Harmenszoon Van Rijn, "Bue macellato", olio su tavola cm. 94x69, 1655
Oltre allo stupore, provo tristezza per me stesso. Nel confronto potrei lavare i pennelli a questi due grandi Maestri. A pensare così nessuno dovrebbe più dipingere, ma andare in giro con la macchina fotografica. Forse ci dà più serenità dimenticare che esistano questi capolavori, sconosciuti a molti. Il motivo di disattenzione è proprio nella scelta di un modesto soggetto. Questi artisti dipingono il 'poco'. Così tutti corrono a vedere le famose 'Ballerine' di Degas o le 'Ninfee' di Monet.
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Edgar Degas. "Lezione di danza", olio su tela cm. 85x75, 1873-1875
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Claude Monet, “Stagno delle ninfee, armonia verde”, olio su tela cm. 89,5x100, 1899
Ho finito. Non posso convincere tutti a diventare fotografi. Ci sono e ci saranno sempre pittori. 

Frammenti critici.

Se allontano le mie tele dal confronto con questi capolavori, ho la speranza che almeno nella critica pittorica non sia proprio uno che lava piatti e pennelli:

  • Sto dipingendo con due colori e con il loro 'compromesso', nero, bianco e grigio. 

  • Il nero è passionale, direi uomo. Il bianco è femmina. Se li metti sulla tela, uno vicino all'altro, si esaltano. 

  • Non è detto che accada sempre così. Possono anche scambiarsi di sesso.

  • Dipingete un sole nero, come scelgo qualche volta. Assorbe altri colori nel suo cielo.

  • Circondato da una linea di bianco intenso, viene avanti e cattura lo sguardo.

  • Anche la ricerca della prospettiva può essere un problema. Non è necessario il primo piano, non è necessaria la Siepe dell'Infinito di Leopardi. Le prospettive si creano anche con i colori. Qui inizia l'arte del Nord Europa, dove la tavolozza degli artisti si accende dei colori più violenti. Ricordo Jorn, Appel, Constant. C'è il desiderio di luce, anche più intenso che in Van Gogh. E non è un caso che la scuola si chiami COBRA, COpenaghen, BRuxelles, Amsterdam. Le iniziali diventano il serpente più feroce.

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Asger Jorn, "Fraternité Fragile", olio su tela cm. 81x65, 1970

Tornerò, e parleremo d'arte.
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Musica: Vivaldi - "Le quattro stagioni - Primavera (allegro)"
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    Guglielmo Spotorno

    Chiamato Gugi, è più cellese che milanese.
    ​Da bambino, da ragazzo, da grande. Qui ha incontrato Agata, che ha sposato, qui sono nati i primi disegni e da questa e dal suo vento sono nate le sue poesie, che lancia in aria come aquiloni. Anche colori e dipinti nascono da questo mare e da questo sole.

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