Tutte passionali e appassionate.
Tutte mangiano con il peperoncino rosso e tutte, a turno, mi consumano olio e Grana, guardando lontano con aria distratta. Portano lo smartphone infilato nella tasca posteriore dei jeans e qualche volta hanno gli auricolari. Ogni fatica ha la sua musica, ogni musica il suo lavoro. Se ci sono le canzoni di Tito Puente, la palladiana diventa pulita e i getti d'acqua sono pazienti e geometrici. Non c'è fiore, pianta, albero, che non sia felice di queste attenzioni.
Portano felicità e molta musica. E si inseguono non con le voci, ma con il cellulare, sempre e comunque.
Sia tra i pomodori e le fragole, dai cornetti ai cetrioli, sempre e comunque.
Le conoscono persino i merli che stanno lì a guardarle, curiosi e ormai in confidenza. Tutti gli animali sono amici a queste donne.
Le galline, poi, sono ospiti di un pollaio a 5 stelle. Sono le più grasse di Celle. Sono rotonde, lucide e felici... dal frigo ricevono continui rifornimenti. E io ho un bel dire tutte le mattine che è necessario fare una spending review. Loro mi guardano e mi dicono: "Como no. Seguramente si". Despues nada de nada. Anche se ho dedicato ad ognuna di loro una poesia.
E se non lo sono vanno a prendere le uova nel pollaio.
Mentre salgono il sentiero, telefonano anche in qualche continente per dirsi "Hola".
Questo 'hola' arriva prima o dopo Tito Puente.
E io ce l'ho così nel sangue che quando arrivano le sue note provo a ballare.
Provo perché non ho più i 4 menischi e ho, invece, una protesi fatta e un'altra da fare.