Guglielmo Spotorno
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Il mondo come un'anguria.

1/10/2017

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Il mondo si può tagliare a fette.
Come l'anguria che mangiavo a Milano nei chioschi dei giardini, gelata (si mangiava, si beveva e ci si lavava la faccia). ​
Fetta centrale. Ricchi da una parte, quella più matura.
Poveri dall'altra, quella giallognola cresciuta a bagno nell'acqua. 
A sinistra una piccola fetta per onesti e silenziosi. A destra politici che urlano quello in cui non credono.
A sinistra i medici condotti di paese, a destra gli ospedali che ti mandano all'altro mondo.
A sinistra i giovani 'stagionali', a destra i giovani che prendono ancora la paghetta.
A sinistra il giudice Woodstock, a destra sempre di più Woodstock.
A sinistra John Wayne, a destra papà Renzi con cappellone da ranger e sigaro.
A sinistra i migranti, a destra ONG, mafia, camorra, che sembrano essere la stessa cosa.
A sinistra il Papa in terra, a destra il Papa che parla sugli aerei.
A sinistra i cinesi, a destra i cinesi.
A sinistra le donne vere, a destra le donne tutta gomma Pirelli.
A sinistra Gianni Agnelli, a destra Andrea Agnelli.
A sinistra prostata e menopausa, a destra docce e shampoo per dimagrire.

Basta! Credo di aver annoiato tutti. Anche perché l'anguria è quasi finita. 
E quello del banchetto dice: "Tutti a casa!".
I coltelli rimangono lì sul banco e non fanno più paura a nessuno. 
I coreani fanno sfilare i loro razzi, i turchi lo stesso, i russi pure. 

Alcuni prendono ancora il sole sulla spiaggia.
​Ma l'idroscalo è deserto.
Non c'è più Fred Buscaglione.
Mentre  andavo dalle galline mi sono venute in mente le ultime due fette di anguria.
A sinistra quelli che dicono "a prescindere", a destra quelli che pisciano controvento.
In due trasmissioni politiche una dietro all'altra ho sentito due vecchi tromboni dire "a prescindere". Mi ricorda i tempi del Liceo, quando i  professori della riforma Gentile mi davano zero tagliato meta. Prof. Edmondo D'Arbela, Filippo Pommentale. Se andava bene mi dicevano "Sei migliorato Spotorno, questa volta di do' una sedia (4), cosi stai comodo". E anche Totò in uno dei classici della sua straordinaria comicità: l'incontro in treno con l'Onorevole e quel "Trombetta a prescindere!" che vi invito a guardare qui sotto per poi provare ad immaginare Totò nel salotto della Gruber con Travaglio e Brunetta...
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    Guglielmo Spotorno

    Chiamato Gugi, è più cellese che milanese. Da bambino, da ragazzo, da grande. Qui ha incontrato Agata, che ha sposato, qui sono nati i primi disegni e da questa e dal suo vento sono nate le sue poesie, che lancia in aria come aquiloni. Anche colori e dipinti nascono da questo mare e da questo sole.

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