Dalì era prigioniero delle sue manie... Sembrava essere stato allattato non dal seno di una donna, ma a una rotativa della Goznak. E così è accaduto che la sua 'fame' di denaro si rivolgesse alla grafica.
Avevo 30 anni ed ero già un cultore di grafica. Il mio maestro era il prof. Alfonso Ciranna, esperto del mercato artistico internazionale. Andavo a lezione da lui una volta alla settimana, ricordo in Via Vincenzo Monti, e lui mi ha spiegato molti segreti. Quando il discorso cadeva su Dalì e sull'autenticità delle sue opere, le sue parole erano sempre le stesse: "Ah Salvador, pensava a salvare solo sé stesso e i vizi suoi e di Gala!".
Dalì era così abile nella grafica da superare lo stesso Picasso. Si raccontava che lui firmava fogli in bianco e li consegnava ai suoi segretari che li vendevano ad altri grafici, anche in paesi stranieri. La leggenda era che furgoni carichi di carta con la firma di Dalì partivano dalla sua casa di Portlligat con destinazioni europee. E il mercato lo sapeva.
Io ho avuto la fortuna di diventare proprietario di una serie di incisioni di Dalì che sono state ufficialmente presentate con tutti i 'crismi' di autenticità, al Museo Bagatti Valsecchi. Lì le ho viste e ora sono esposte nella mia abitazione a Milano.
Le mie opere hanno la sicurezza certificata della mostra alla casa museo. Delle altre copie non posso dire nulla, ma solo evidenziare le differenze.
Ne prendo una a caso (che si trova in vendita sul web, con autentica) e la confronto con la mia, a sinistra.
incisione su carta giapponese
acquarellata a mano dall'artista (solo le prime 10 erano colorate ad acquarello)
firmata e numerata a matita dall'artista
Dalla suite 'Secret Poems'
38.5 x 28.5 cm
La tiratura: la mia è di 50 esemplari, web 145 (?)
Interventi con acquarello: sono molti ed evidenti, e li lascio all'occhio di chi mi legge... "Sarai attento?"
Data: la mia 1967, web non c'è
Presenterò un'altra incisione di questa suite, dove Dalì, sempre nel '67, legge nel futuro e prevede il Coronovirus.