Mi faccio una domanda: "Van Gogh osserva o prevede?". Penso tutti e due.
E' un atto di accusa contro la vita.

In una delle oltre 600 lettere di Vincent al fratello Theo, riflettendo su I mangiatori di patate, così scriveva:
"Ho cercato di sottolineare come questa gente che mangia patate al lume della lampada, ha zappato la terra con le stesse mani che ora protende nel piatto, e quindi parlo di lavoro manuale e di come esse si siano onestamente guadagnato il cibo. Ho voluto rendere l'idea di un modo di vivere diverso dal nostro di gente civile. Quindi non sono per nulla convinto che debba piacere a tutti o che tutti lo ammirino subito." .... "Se un quadro di contadini sa di pancetta, fumo, vapori che si levano dalle patate bollenti - va bene, non è malsano; se una stalla sa di concime - va bene, è giusto che tale sia l'odore di stalla; se un campo sa di grano maturo, patate, guano o concime - va benone, soprattutto per gente di città".
Per il Van Gogh predicatore, per lui che aveva la missione di convertire i derelitti, la cena di quei poveri contadini è come un'eucarestia. Il pezzo di patata bollita offerto è un'ostia consacrata dal sudore e dal duro lavoro di quelle mani sporche, nodose e contorte. Le stesse che le avevano coltivate e raccolte. Il taglio della luce mi ricorda Caravaggio e la stamberga una catacomba illuminata dalla candela.
Povero Van Gogh! Nessuno amò e capì quel dipinto. Nessuno lo vide come un manifesto, una fotografia della dignitosa sofferenza dei molti che ancora si guadagnavano ogni giorno il pane, anzi la patata, da mangiare alla sera. E, ancora peggio, nessuno amò e capì Van Gogh.
M. Garascia
Van Gogh ad esempio usa quella pennellata a curve per gli sfondi. E fa utilizzi diversi del giallo cromo, ora decorativi, ora drammatici. Scade, per esempio, nei cerchi della Notte stellata che sembrano uscire dal dipinto senza prospettiva. Lui stesso se ne accorse. Lo stesso si può dire della modestia de La cameretta, dove si confonde la pittura con il fascino della povertà...
Modigliani è affascinante ma un po' 'ruffiano' con i nudi delle sue modelle. Diverso Van Gogh: dipinge mille quadri, e anche lui forse qualche volta accontenta il mercato (Ricordo la sua gioia per quella prima vendita fatta dal fratello Theo...).
I critici hanno notato una certa difficoltà di Van Gogh nel disegno, che non ama soffermarsi sulle persone. Il quadro da me scelto dei girasoli, per me è unico. Ci sono tante pennellate diverse. Se "scannerizzato" finisce per diventare astratto. Dove sembra anticipare la pittura successiva è nella soluzione "astratta" dei campi di grano. E' una soluzione dove il blu del cielo "preme" sul giallo compatto delle spighe. Qualcosa di simile ha fatto Morlotti con le sue rocce.
No. Nei primi disegni e quadri, quand'era in belgio, si vede "l'imbarazzo" della matita e un inizio tutto grigio e nero.
Musica: "Misty" - Stan Getz
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