Dopo la tanto strana quanto spiazzante anomalia di tre belle mareggiate settembrine, passano due mesi piatti. Un pò per noia e disperazione prendo la mia macchina fotografica e provo a scattare qualche fotografia ad onde non più alte di 20-30 cm in una giornata di dicembre. Luce affilatissima, acqua di cristallo, ed onde piccole, ma pur sempre onde... Faccio qualche scatto frugando nelle intimità del mare ed è in uno di questi che appare ‘il pappagallo’. Stranezza e sorpresa quella di un pappagallo d’acqua: è cosi che devo leggere questo messaggio? Tutto può succedere... imprevedibilmente! E in questo inverno, è successo di tutto.
Poi, dopo questo ingresso sulla scena, il mare ci è rimasto con altre mareggiate, di minore portata, ma ugualmente meritevoli... anche se, con picchi sempre notturni.
Natale, San Silvestro, Befana: silenzio. Poi, altre mappe, altri tremori, altre trepidazioni: scenario previsionale meraviglioso per il 16 e 17 gennaio. Eccola, la mareggiata più bella dell’inverno 17/18 per luce e qualità delle onde.
Si comincia il 16 pomeriggio. Marco Lano, geologo, amico caro che condivide questa inspiegabile passione per le contorsioni del mugghiante pelago, è attivo a Celle Ligure.
Quando si è davanti ad una mareggiata il tempo si deforma: mentre sei li, semba non passi mai, quando è finita, sembra sia passata in un attimo. Un attimo, quasi la durata del verso di un pappagallo, che anche se fatto d’acqua, non credo che faccia versi diversi da quelli che fanno i pappagalli con le piume.
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