Questa è la domanda che mi ha fatto Raffaele Arecco in una mattina di sole. L'ha fatta seriamente e mi fissava con quegli occhi che non 'lasciavano mai la presa'. Non a caso, nella foto, si intuisce l'ansia di andare al di là del cielo. Isabella al suo fianco ha la pazienza di chi ha sposato non solo l'uomo, ma l'artista. Mi ricordo che quella volta non ho risposto alla sua domanda. Ci ho pensato e ho capito come il gatto fosse sintesi dei suoi desideri... ma non riuscivo a capire perché si era sposato e perché continuava a lamentarsi di non avere un tetto di sua proprietà sopra la testa. Era un gatto al 50%. Io ho avuto la fortuna di esserne amico per molti anni, da quando ero ragazzo. Nel 2010 è stata pubblicata questa mia intervista. Ho scritto una presentazione di Raffaele Arecco, pubblicata nel libro del Prof. Gian Luigi Bruzzone 'Personaggi di Celle'. Quest'opera ha accompagnato tutta la mia vita. Mi è stato donato da mia madre come regalo di nozze. Quindi è naturale che Arecco si sia impegnato in una misura così grande e in una qualità che non ho mai ritrovato in un suo quadro figurativo. Ci ha seguiti per 50 anni di matrimonio, sempre là, sempre su quella parete, ha ascoltato momenti di gioia, di tristezza, di brindisi e di grandi liti. Con questo dipinto alle spalle ho scritto migliaia di parole. Sento che mi guarda dall'alto e mi ricorda le mie origini.
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Guglielmo SpotornoChiamato Gugi, è più cellese che milanese. Archivi
October 2021
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