La professoressa Vanni Rovighi, una delle più famose filosofe in Italia, mi guardò sorpresa quando mi sono seduto davanti a lei con una pila di libri e lei sorridendo mi ha chiesto: "Cosa fa lei?". Risposi: "Chiedo, da regolamento, la possibilità di sostenere l'esame tutto in una volta". Avevo un piccolo vantaggio, che poteva essere anche un autogol, presentare il tesserino dove figuravo già laureato. E' stato qualche volta un vantaggio, altre è stato interpretato (per esempio da Severino, il celebre filosofo), come un atto di presunzione. La professoressa Rovighi è stata splendida in quell'interrogazione. Con pazienza mi ha interrogato per più di un'ora. Alla fine dell'esame mi chiese: |
Potrei aggiungere altri miei dipinti, come "Armonia e silenzio", a rappresentare il pensiero filosofico, ma ci vorrebbe un cielo intero e neppure quello spazio sarebbe sufficiente a rappresentarlo. Il pensiero riesce per un attimo a pensare all'infinito.